Una ricerca dell’Associazione Differenza Donna ha evidenziato aspetti allarmanti riguardanti le esperienze sessuali non consensuali tra i giovani italiani. Il 18% dei partecipanti, nella fascia di età tra 14 e 21 anni, ha dichiarato di aver vissuto situazioni obbligate. Tra le ragioni principali vi sono la difficoltà a dire di no (39%) e la mancata considerazione del consenso (14%). Il Primo Rapporto Nazionale dell’Associazione si basa su un campione variegato e affronta temi legati alla sessualità e alla violenza di genere, rivelando una conoscenza dei metodi contraccettivi dell’87% tra i giovani, ma questa cala al 76% nei più giovani (14-15 anni). Solo il 60% è a conoscenza dell’esistenza dei consultori, e solo il 17% ha mai usufruito dei loro servizi. L’educazione sessuale si presenta come frammentaria e insufficiente, con ripercussioni sulla salute e sulle relazioni dei ragazzi.
La consapevolezza riguardo alla violenza di genere differisce notevolmente in base al genere e all’identità. Le ragazze (70%) e le persone non binarie (90%) mostrano una maggiore sensibilità al problema, mentre solo il 50% dei maschi lo riconosce, e il 16% lo sottovaluta. Nonostante il 90% abbia trattato l’argomento a scuola, le modalità di insegnamento risultano spesso disomogenee. Inoltre, solo il 33% dei giovani ritiene che le leggi contro la violenza di genere siano efficaci, percezione che tende a peggiorare con l’età.
Riguardo alle esperienze di obbligatorietà sessuale, un’alta percentuale di ragazze (69%) e persone non binarie (70%) riporta casi di situazioni non consensuali. Tra i ragazzi sopra i 19 anni, il 76% afferma di non aver mai vissuto eventi simili. Quando si chiede se abbiano mai subito o compiuto un atto sessuale “anche quando non volevano”, le affermazioni raggiungono il 21% nel campione generale, il 24% tra le ragazze e il 67% per le persone non binarie sopra i 19 anni. Le cause più comuni delle esperienze non consensuali sono: difficoltà a dire di no (39%), consenso iniziale poi ritirato (21%), mancato rispetto del rifiuto (14%), paura di sembrare inadeguati (9%), costrizione fisica (6%) e uso di alcol o sostanze (3%).