È stata rintracciata e sta bene Alexandra Boboc, la ragazza di 24 anni scomparsa da Bruzzano, un quartiere alla periferia di Milano, la cui assenza era stata segnalata ai carabinieri dalla madre, Nadia Boboc. L’ultima volta che è stata vista, si trovava sotto i portici di Bruzzano. Nadia ha spiegato che Alexandra viveva con un’amica e con i suoi fratelli piccoli, ma lei non voleva che tornasse a vivere con loro finché non fosse “guarita” dall’alcolismo, preferendo che si curasse in una comunità.
La situazione di Alexandra preoccupava non solo la madre, ma anche gli amici che l’hanno vista cambiare nel comportamento, notando che sembrava sempre più strana e in difficoltà negli ultimi mesi. Alcuni amici hanno riferito che la ragazza aveva espresso pensieri suicidi, affermando più volte di volersi ammazzare.
Il comitato di quartiere di Niguarda, vicino a Bruzzano, si è attivato prontamente per cercarla, diffondendo la sua immagine sui social media per ottenere informazioni sulla sua scomparsa. La mobilitazione della comunità ha mostrato una forte solidarietà e un interesse sincero per la sorte di Alexandra, accentuando l’importanza del supporto collettivo in situazioni di crisi.
La vicenda di Alexandra Boboc mette in evidenza non solo le complessità legate all’alcolismo e alla salute mentale, ma anche la vulnerabilità dei giovani e il ruolo cruciale delle reti sociali e familiari nel processo di recupero. La madre ha colto l’occasione per riflettere sulla necessità di un supporto adeguato per chi affronta battaglie simili, sottolineando come la comunicazione e la comprensione possano essere fattori chiave per aiutare individui in difficoltà.
In conclusione, il ritrovamento di Alexandra offre un raggio di speranza in una situazione altrimenti allarmante, testimoniando la resilienza di una giovane donna e l’importanza della comunità nel prendersi cura dei propri membri.