5.6 C
Roma
domenica, 24 Novembre, 2024
HomeEconomiaCrescita Moderata per l'Italia: Previsioni di Moody's sotto l'1% nel 2024

Crescita Moderata per l’Italia: Previsioni di Moody’s sotto l’1% nel 2024

Moody’s ha condotto una revisione dei rating dell’Italia, senza annunciare modifiche o indicazioni sull’eventualità di azioni future. L’agenzia prevede che la crescita del PIL dell’Italia rimarrà sotto l’1% nel 2024, a causa della debolezza della domanda interna ed estera, influenzata dalla decelerazione dell’economia tedesca. Il settore delle costruzioni ha mostrato una certa resilienza, grazie agli investimenti legati al Pnrr, nonostante un calo negli investimenti residenziali legato alla riduzione del Superbonus. Moody’s prevede che il deficit fiscale diminuirà dal 7,2% del PIL nel 2023 al 4,6% nel 2024, per poi scendere ulteriormente al 3,5% nel 2025 e al 3% nel 2026. Tuttavia, la riduzione del deficit non sarà sufficiente a ridurre il rapporto debito pubblico/PIL, che è destinato ad aumentare fino al 139,7% nel 2024 e oltre il 143% entro il 2027, a causa delle conseguenze del Superbonus.

I costi del debito cresceranno gradualmente, con i pagamenti degli interessi che saliranno all’8% delle entrate nel 2024 e all’8,2% nel 2025, rispetto al 7,9% del 2023. Moody’s prevede un modesto incremento dei consumi privati e una spesa Pnrr anticipata, con una crescita stimata dell’0,9% nel 2025 e dell’1% nel 2026. Il rating dell’Italia è ‘Baa3’ con un outlook stabile, riflettendo la forza economica e la dinamica del debito. Le prospettive di crescita sono sostenute dall’attuazione del Pnrr e dalla mitigazione dei rischi per le forniture energetiche. Miglioramenti nel settore bancario contribuiscono anch’essi alla crescita economica, ma le riforme e gli investimenti del Pnrr potrebbero non essere sufficienti a migliorare significativamente il potenziale di crescita dell’Italia e a ridurre il debito su una traiettoria sostenuta.

Un tasso di crescita limitato e tassi di interesse più elevati richiederanno un significativo aggiustamento fiscale per mantenere avanzi primari stabilizzanti per il debito, una sfida che potrebbe rivelarsi politicamente difficile da implementare.

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

PIÙ POPOLARI