Questa iniziativa rappresenta, secondo Davide Casaleggio, il frutto di numerosi fallimenti elettorali del Movimento 5 Stelle (M5s) e certifica la sua crisi. Casaleggio, ospite di Omnibus, ha osservato che il numero degli iscritti è diminuito della metà rispetto a tre anni fa, evidenziando un declino significativo nel movimento. Ha descritto il M5s come in “vecchiaia avanzata” e ha definito l’assemblea costituente come l’eclissi finale del sogno originario del movimento.
Casaleggio ha criticato la gestione centralizzata del partito, sostenendo che si è abbandonata la democrazia dal basso in favore di una “democrazia fittizia”. Secondo lui, le decisioni su alleanze e questioni interne vengono prese dall’alto, ignorando le volontà degli iscritti. Ha sottolineato che i quesiti proposti sono stati stabiliti da un numero ridotto e anonimo di persone, ritenendo questo processo privo di legittimità democratica.
In seguito, Casaleggio ha sollevato interrogativi sulle votazioni in corso durante l’Assemblea costituente, sottolineando che non sono chiari i dettagli riguardanti il notaio che dovrebbe certificare le procedure e che il numero degli iscritti è stato comunicato solo in un secondo momento. Ha osservato la mancanza di un collegio di garanzia nelle votazioni, che sarebbero sotto l’autorità di Conte, e ha segnalato l’assenza di certificazioni notarili pubbliche recenti.
Riguardo a Beppe Grillo, Casaleggio ha notato che quest’ultimo ha chiesto chiarimenti su vari aspetti, ma ha anche fatto notare che ci sono preoccupazioni riguardo il futuro del M5s, che sembra escludere alcuni dei suoi membri fondatori. Secondo Casaleggio, il processo attuale è opaco e non porterà a un risultato capace di fornire una spinta al movimento, sollevando dubbi su un possibile terzo mandato al Partito Democratico.
Infine, Casaleggio ha concluso che il modello attuale del M5s non sta funzionando, avendo allontanato sia iscritti che elettori, conducendo così a una significativa irrilevanza politica.
