Si può affermare che Parigi non rappresenti più la Francia, poiché Papa Francesco, per la terza volta, visita il Paese senza recarsi nella sua capitale. Il 15 dicembre, il pontefice si recherà in Corsica per chiudere un convegno dedicato ai temi del Mediterraneo, ma non sarà un viaggio apostolico in Francia. Già in occasioni precedenti, come a Strasburgo e a Marsiglia, le sue visite erano state orientate verso tematiche specifiche piuttosto che verso un incontro diretto con lo Stato francese. Si nota che l’attenzione di Bergoglio sia rivolta alle aree del Paese legate alle rotte migratorie e al mondo nordafricano.
Questo approccio sembra suggerire un’ulteriore tendenza dei viaggi papali verso le periferie. Francesco ha espresso più volte il desiderio di focalizzarsi sulle realtà locali e informali per i suoi viaggi apostolici in Europa, privilegiando paesi più piccoli come Malta e Cipro rispetto a grandi nazioni come la Francia, a meno di motivazioni pastorali specifiche. Il 15 dicembre, Emmanuel Macron avrà solo trenta minuti per dialogare con Francesco, ma solamente all’aeroporto e come ultimo impegno del programma, un incontro decisamente meno significativo rispetto all’accoglienza prevista all’ingresso di una delle chiese più iconiche al mondo, simbolo di un’Europa in cerca di una rinascita spirituale.
Le autorità francesi potrebbero sentirsi deluse da questa situazione, ma il cardinale Francois-Xavier Bustillo, vescovo di Ajaccio, sottolinea l’importanza di rimanere legati alle tradizioni della Chiesa. In un’intervista, egli afferma che l’isola ha conservato tradizioni che richiamano la spiritualità e l’importanza di vivere la fede con passione. Bustillo esorta a non limitarsi a un livello superficiale di tradizione, ma a vivere un messaggio di incontro e unità, come indicato nel Vangelo. Ogni cittadino deve sentirsi coinvolto negli eventi religiosi, che devono estendersi anche alle strade delle città, favorendo l’incontro tra persone di diverse opinioni. La fede, infatti, ha il potere di unire le persone, un elemento ritenuto cruciale dal vescovo e dalla comunità locale.
