Una sfida cruciale si profila per il Movimento 5 Stelle, coinvolgendo 88.900 iscritti chiamati a rispondere a 52 quesiti riguardanti questioni fondamentali come nome, simbolo, limite dei due mandati, ruoli del Presidente e del Garante, alleanze e scelte strategiche. Conte annuncia che il quorum è stato raggiunto, dichiarando che questa è una vittoria di coloro che vogliono essere parte delle decisioni.
Durante il primo intervento di Conte, un gruppo di attivisti manifesta il proprio dissenso, criticando l’evoluzione del Movimento sotto la sua leadership e sottolineando la perdita di 70.000 iscritti. Nonostante le contestazioni, Conte ribadisce che il Movimento è aperto al dissenso e sottolinea l’importanza di andare oltre l’intuizione di Casaleggio, presentando un modello organizzativo in cui la piramide è rovesciata. Secondo lui, questa è una risposta all’astensione e una chiara dimostrazione di partecipazione attiva.
L’incertezza regna anche riguardo all’arrivo di Grillo, il quale ha espresso posizioni contrarie a Conte e al nuovo percorso del Movimento, facendo riferimento a possibili scissioni. Fico, a sua volta, afferma che la Costituente rappresenta la sua casa politica e assicura che non ci saranno divisioni interne. Tuttavia, tra i sostenitori di Conte rimangono dei dubbi sulla dimensione progressista del Movimento, essenziale per il suo futuro. Alcuni ritengono che, senza questa area, potrebbe sorgere un altro Movimento, ma con Conte non leader dello stesso.
La questione dei due mandati viene affrontata da Conte stesso, il quale ribadisce l’importanza di mantenere l’onestà, abbinata però a competenza all’interno della leadership. Questo rappresenta un elemento fondamentale per garantire l’integrità e l’efficacia del Movimento in un contesto politico in continua evoluzione. La sua conclusione sottolinea l’importanza di un dibattito aperto e della necessità di mantenere la coesione all’interno del Movimento, mentre si cerca una direzione chiara e condivisa per il futuro.