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La rinascita di James Hewitt: dal cuore di Diana alla guida dei camion umanitari in Ucraina

James Hewitt, l’ex amante della principessa Diana, ora a 66 anni, svolge il ruolo di autista e raccoglitore di fondi per l’ente benefico Make A Difference Foundation e la sua Operation SafeDrop, che ha evacuato oltre 3.000 persone in Ucraina in sicurezza. Durante un’intervista al Sun, Hewitt ha commentato il comportamento del reporter della BBC Martin Bashir, definendolo “rospo” per aver ingannato Diana durante l’intervista del 1995 su Panorama, in cui la principessa confermò la loro relazione. Hewitt ha espresso la sua rabbia verso Bashir, accusandolo di aver trasformato la principessa in una vittima, e ha descritto le conseguenze della rivelazione della loro storia d’amore, che ha segnato la sua vita rendendolo un paria internazionale.

Hewitt ha affrontato anche voci maligne riguardo alla paternità del principe Harry, nonostante abbia chiarito che con Diana si erano incontrati due anni dopo la nascita di Harry. Alla domanda sulla sua vita personale, ha lamentato l’impossibilità di avere una vita normale e avventurosa, sottolineando di non aver potuto avere una famiglia a causa della sua notorietà negativa.

Nel 2017, Hewitt ha subito un ictus seguito da un intervento di chirurgia a cuore aperto, che lo ha portato a una lunga riabilitazione. Ha anche subito un’embolia settica che ha compromesso gravemente la sua salute, ma ha superato le sfide, sentendosi fortunato per essere ancora vivo. Negli ultimi due anni, Hewitt ha partecipato a missioni di aiuto in Ucraina, guidando camion e organzzando evacuazioni.

Riflettendo sulla sua nuova prospettiva di vita, ha dichiarato di volere fare la differenza e di non voler rimanere inattivo mentre la guerra infuriava. È pronto a partire per il suo sedicesimo lancio di aiuti a gennaio, affermando che il suo lavoro è utile per l’ONU e la Croce Rossa, in quanto non possono avvicinarsi per motivi di sicurezza. Hewitt ha ribadito l’importanza della sua missione, sottolineando che l’unica vera pericolosità risiede nel percorso tra il confine polacco e il fronte. Il suo obiettivo è contribuire a fermare l’aggressione di Putin, percependo la situazione come una battaglia tra il bene e il male.

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