Il 72,08% degli iscritti del Movimento 5 Stelle ha approvato la modifica del limite dei mandati elettivi, passando da due a tre mandati. Solo il 25,04% ha risposto negativamente, mentre il 2,52% si è astenuto. Tra le opzioni accettate c’è anche la deroga per le candidature a sindaco e presidente di Regione. L’Assemblea ha deciso di eliminare il ruolo del garante, con il 63,24% di voti favorevoli, e l’92,4% ha votato a favore delle alleanze politico-programmatiche, mentre l’81,2% ha confermato di non voler vietare alleanze al Movimento.
In merito al posizionamento politico, l’Assemblea ha espresso la volontà di considerarsi “progressisti indipendenti”. Sono state approvate anche modifiche riguardanti il potere del presidente, stabilendo un limite al numero di candidati che può proporre e confermando che il ruolo di presidente può essere compatibile con quello di premier e ministro. Inoltre, è stato stabilito che il presidente non deve essere iscritto ad altri partiti negli ultimi dieci anni e che il numero di membri del Consiglio nazionale eletti dagli iscritti passerà a otto.
In tema di simbolo e nome del Movimento, il Consiglio nazionale delibera le modifiche, su proposta del presidente, da approvare successivamente dall’assemblea. Il 65,3% degli iscritti ha mostrato favore verso la progressiva abolizione del contante a favore dei pagamenti digitali.
Giuseppe Conte ha dichiarato che il Movimento deve ascoltare la base, ed ha sottolineato il carattere progressista del M5s, non identificandosi con culture conservatrici o reazionarie. Ha sottolineato l’importanza di essere “radicali nei valori e pragmatici nelle soluzioni” e ha evidenziato che le alleanze sono mezzi per cambiare la società.
Nella sua critica a Beppe Grillo, Conte ha espresso sorpresa per l’opposizione del garante alle modifiche, sottolineando come questo abbia causato confusione. Grillo, dal canto suo, ha commentato ironicamente il passaggio del Movimento a una posizione “progressista”, paragonando l’evoluzione del M5s da “francescani a gesuiti”, insinuando quindi che il Movimento stia perdendo la sua autenticità originale. La frase è accompagnata da un riferimento alle origini umili del Movimento, legate a San Francesco.
