Il mistero Orlandi ha visto una recente rottura tra Pietro Orlandi e l’avvocatessa Laura Sgrò, da un lato, e Immacolata Chaouqui, dall’altro. La tensione è scaturita da eventi passati, compresi gli atteggiamenti inappropriati di zio Mario nei confronti di Natalina. Chaouqui, che in passato aveva raccomandato Sgrò a Pietro, ora si distacca completamente dalla questione. Le avvisaglie di conflitto emergono in un dibattito al Campidoglio, dove Pietro ha chiesto a Papa Francesco di liberare Chaouqui dal segreto pontificio, affinché potesse rivelare ciò che sa sulla misteriosa cassa lasciata nella basilica di Santa Maria Maggiore, che si sospetta contenga i resti di Emanuela.
Il 15 ottobre, Chaouqui ha risposto via social, affermando di non avere ulteriori commenti sulla vicenda Orlandi e chiedendo di essere lasciata in pace. Il 17 ottobre, Sgrò ha insistito in una commissione parlamentare, auspicando che Chaouqui venisse audita per chiarire fazioni dubbie legate a chat via Whatsapp tra Chaouqui e monsignor Lucio Vallejo Balda, che potrebbero rivelare informazioni sulla sorte di Emanuela. Tuttavia, queste chat si sono rivelate false, con Balda che ha negato di averle prodotte, creando una seria difficoltà per la coppia Sgrò-Orlandi.
La risposta di Chaouqui il giorno successivo è stata diretta e critica. Ha messo in discussione la necessità di ulteriori discussioni, segnalando che la questione del segreto pontificio è già complessa e non intende sciogliersi da esso, ritenendo che non ci sia nulla di nuovo da aggiungere. Ha evidenziato come le discussioni sui messaggi siano in corso da anni e che ciò che viene richiesto alla commissione non apporterebbe nuovi elementi.
Chaouqui ha espresso scetticismo riguardo alla utilità delle audizioni della commissione, sottolineando che non hanno portato a risultati concreti. Ha messo in risalto l’importanza delle indagini condotte seriamente dal Vaticano, criticando chi sostiene che non ci siano stati progressi. La tensione tra le parti, un tempo unite nel cercare la verità su Emanuela, ora si trasforma in un conflitto interno che mina le pretese di Orlandi e Sgrò, mentre Chaouqui prende posizione contro la narrazione del “fuoco amico”.