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lunedì, 25 Novembre, 2024
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La richiesta di condanna per Filippo Turetta nell’omicidio di Giulia Cecchettin

È iniziata la requisitoria contro Filippo Turetta, accusato di omicidio volontario pluriaggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Il pubblico ministero Andrea Petroni chiederà l’ergastolo, mentre in aula è presente Turetta, accompagnato dai suoi difensori. Assente invece Gino Cecchettin, padre della vittima, impegnato in una manifestazione contro la violenza sulle donne. La requisitoria evidenzia come il delitto rappresenti l’epilogo del controllo esercitato da Turetta su Giulia, caratterizzato da frasi minacciose e stalking. Il pm sottolinea che Turetta era consapevole delle sue azioni e non si stava preparando a costituirsi, ma piuttosto stava cercando di nascondere le prove del crimine, incluso il tentativo di pulire l’auto.

Turetta, dopo aver commesso l’omicidio l’11 novembre 2023, si è allontanato in Austria, dove è stato poi rintracciato dalla polizia tedesca. In aula, Petroni ha riportato alcuni messaggi inviati da Turetta a Giulia, rivelando la sua ossessione e il controllo maniacale. Turetta ha confessato di aver pianificato l’omicidio, avendo preparato una lista di acquisti per immobilizzare la vittima. Durante il processo, è emerso che ha inflitto ben 75 coltellate a Giulia, motivando il gesto con la sua incapacità di accettare la fine della relazione.

Il pm ha dettagliato l’andamento della loro relazione, caratterizzata da una crescente ossessione da parte di Turetta, che culminò nella sua decisione di eliminare Giulia quando ella rifiutò di tornare con lui. In quella notte fatale, dopo aver trascorso del tempo insieme, Turetta mise in atto il suo piano di rapimento e soprusi. La vittima, bloccata e aggredita, fu abbandonata in un luogo isolato, mentre Turetta tentava di sfuggire alle forze dell’ordine.

Le arringhe della difesa inizieranno martedì, con Turetta che potrebbe tornare a parlare. La sentenza è attesa per il 3 dicembre. Intanto, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha ricordato Giulia in una dichiarazione, sottolineando l’urgenza di proteggere le donne dalla violenza.

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