Il vicepremier Matteo Salvini ha sollevato preoccupazioni riguardo all’offerta pubblica di scambio volontaria lanciata da Unicredit su Banco Bpm, chiedendo l’intervento della Banca d’Italia. Salvini teme che possano esserci interferenze nell’accordo fra Banco Bpm e Montepaschi, essenziale per creare un terzo polo bancario in Italia. L’offerta di Unicredit riguarda l’acquisto di tutte le azioni di Banco Bpm, con un valore complessivo di oltre 10 miliardi di euro in caso di adesione totale.
Banco Bpm ha già acquisito una quota del 5% di Monte dei Paschi, limitando ulteriori investimenti. L’amministratore delegato di Bpm, Giuseppe Castagna, ha ribadito l’intenzione di mantenere una strategia indipendente. Prima di procedere con l’integrazione con Unicredit, Banco Bpm deve finalizzare un’opzione di acquisto sulla società di risparmio Anima.
Unicredit ha visto una crescita significativa della sua capitalizzazione in borsa, grazie anche ai tassi d’interesse in aumento, che hanno giovato a tutte le banche europee. L’operazione proposta da Unicredit mira a creare una banca di dimensioni tali da evitare scalate esterne, un obiettivo supportato dalla Banca Centrale Europea.
Salvini ha espresso il suo disappunto per le concentrazioni nel settore bancario, rilevando che Unicredit presenti oggi un’identità meno italiana. Il governo italiano ha recentemente ridotto la sua partecipazione in Montepaschi, e il ministro Giancarlo Giorgetti ha confermato che l’offerta di Unicredit non è stata concordata con il governo.
Secondo il piano di Unicredit, che delinea un’offerta di scambio su Banco Bpm, gli azionisti di quest’ultimo trarrebbero benefici dall’integrazione con un grande gruppo bancario pan-europeo. La combinazione delle due banche potrebbe rafforzare l’economia europea, migliorando la competitività. Stando alle proiezioni, la transazione potrebbe completarsi entro giugno 2025, con l’assemblea straordinaria di Banco Bpm programmata per approvare un aumento di capitale che faciliterà l’operazione.
Infine, l’integrazione è vista come un’opportunità cruciale per migliorare le prestazioni e l’efficienza operativa, aumentando gli investimenti e rafforzando la posizione di capitale delle due entità. La sinergia risultante potrebbe beneficiarne tutti gli stakeholder, conferendo maggiore solidità al gruppo combinato nel mercato europeo.