La premier Giorgia Meloni ha rinnovato l’invito alle vittime di violenza di genere a denunciare attraverso il numero 1522 per ricevere supporto immediato. In un’intervista con Maria Elena Viola di Donna Moderna, ha affermato che combattere la violenza è una sfida culturale che richiede unità e non scontri ideologici. Meloni ha evidenziato la necessità di misure di contrasto alla violenza, accennando anche a un aspetto “securitario”. Ha dichiarato che purtroppo ci sia una maggiore incidenza di violenza sessuale da parte di persone immigrate, soprattutto quelle in situazione irregolare, spiegando che la mancanza di risorse può portare a degenerazioni. La senatrice Giulia Bongiorno, della Lega, ha sottolineato l’importanza di denunciare, poiché molte vittime si sentono a disagio o impaurite, e ha esortato a rompere il silenzio per fermare la violenza.
La ministra Casellati ha annunciato un tavolo tecnico dedicato alla violenza contro le donne, mentre la ministra Roccella ha promesso un testo unico sulla violenza di genere da presentare entro l’otto marzo. Tuttavia, dall’opposizione, Shline ha ribadito che non basta la repressione, mentre il PD ha accusato la premier e Salvini di perpetuare una menzogna “grave e razzista”. Chiara Braga, del Partito Democratico, ha suggerito di aumentare le risorse per i centri antiviolenza e introdurre l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole.
Giuseppe Conte, dei 5 Stelle, ha affermato che nulla giustifica la violenza contro le donne, definendola una priorità assoluta, mentre Floridia ha sottolineato l’importanza di affrontare questo problema in modo diretto. I rappresentanti di Verdi e Sinistra hanno accusato Meloni di dare alibi ai maschi violenti, affermando che la violenza di genere è un problema italiano e non legato all’immigrazione. Infine, Raffaella Paita di Italia Viva ha chiesto che i braccialetti elettronici siano efficaci e ha richiesto maggiori risorse per il reddito di libertà per sostenere l’autonomia delle donne e contrastare la violenza di genere.