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martedì, 26 Novembre, 2024
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Ecco perché il tasso di natalità in Svezia è in diminuzione

Uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association evidenzia che le donne che affrontano complicazioni durante la gravidanza tendono a non cercare altri figli successivamente. Condotto dagli scienziati del Karolinska Institutet e guidato da Eleni Tsamantioti e Neda Razaz, lo studio ha coinvolto oltre un milione di donne svedesi che avevano dato alla luce il loro primo figlio tra il 1999 e il 2021. Alla luce del recente calo del tasso di natalità in Svezia, i ricercatori suggeriscono un monitoraggio più attento nell’assistenza prenatale per supportare le neomamme nelle loro sfide.

Tsamantioti sottolinea che è vitale controllare la salute di queste pazienti per garantire il loro benessere attuale e prevenire eventuali problematiche future. L’indagine ha rivelato che le donne che hanno vissuto complicazioni durante la gravidanza, il parto o il periodo post-natale avevano una probabilità significativamente inferiore di avere un secondo figlio. Razaz afferma che tali eventi possono avere effetti duraturi, sia fisici che psicologici, sulle donne.

Nel campione analizzato, il 3,5% delle donne ha subito gravi complicazioni, con una probabilità del 12% più bassa di avere un secondo figlio. In caso di complicazioni cardiache, rottura del sacco amniotico o problemi di salute mentale, la possibilità di una gravidanza successiva è diminuita del 50% rispetto alle neomamme senza tali difficoltà. Anche le donne che necessitavano di cure respiratorie o che avevano avuto incidenti cerebrovascolari, come ictus o emorragie intracraniche, avevano il 40% in meno di probabilità di avere ulteriori figli.

Altre condizioni che riducono le probabilità di una gravidanza successiva includono insufficienza renale acuta, grave preeclampsia e problemi di coagulazione del sangue. Tsamantioti osserva che le ragioni alla base di questi dati sono complesse e potrebbero includere esperienze traumatiche, infertilità legata a condizioni di salute, uso di farmaci o mancanza di supporto sanitario. Gli autori del lavoro concludono sottolineando l’importanza di un adeguato monitoraggio da parte del personale clinico per le donne che hanno affrontato seri problemi di salute durante la gravidanza o il parto.]

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