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martedì, 26 Novembre, 2024
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Le tragedie e le loro tracce: l’importanza della memoria

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato in un intervento ad Alessandria le numerose calamità naturali che hanno colpito l’Italia nel corso degli anni. Ha citato eventi significativi come l’alluvione del Polesine nel 1951, l’esondazione di Firenze nel 1966, il disastro in Biellese nel 1968, e la devastante alluvione in Valtellina nel 1987, dove un gigantesco sbarramento creò un lago artificiale che minacciava i centri abitati sottostanti. Mattarella ha esortato a non dimenticare la memoria di tali tragedie, elencando anche altre calamità, come quelle di Sarno e Quindici nel 1998, Livorno nel 2017, Belluno nel 2018 a causa della tempesta Vaia e l’Emilia Romagna nel 2023. Ha sottolineato come, ad Alessandria, il fiume Bormida e il Tanaro avessero già causato allarme nel 2016 e come l’ottobre 2020 sia stato segnato dalla devastazione della Sesia, che ha travolto un ponte, portando il record di pioggia negli ultimi sessanta anni in Piemonte.

In particolare, Mattarella ha voluto commemorare l’alluvione avvenuta trent’anni fa, che inflisse una ferita profonda al Piemonte, causando settanta morti, cinquecento feriti e migliaia di sfollati, oltre a compromettere decine di migliaia di posti di lavoro. Questo tragico evento ha colpito diverse località tra cui Ceva, Alba, Asti e Alessandria, con quattordici vittime segnalate. Ha ricordato che quasi trecento comuni furono coinvolti e che gli ospedali a Bra, Canelli, Fossano e Nizza Monferrato rimasero completamente isolati. Le province di Cuneo, Asti, Alessandria, Torino e Vercelli subìrono gravi danni, con Varallo che pagò anch’essa un alto tributo di vite umane.

Mattarella ha enfatizzato che l’evento alluvionale del 1994 è stato il più devastante del Novecento in Piemonte, secondo l’Agenzia regionale per la protezione ambientale. Ha concluso sottolineando che le tragedie lasciano segni permanenti nelle persone e nei luoghi e che ricordare non deve essere solo un atto di rispetto verso le vittime, ma anche un appello al senso di comunità e alla responsabilità di tutti.

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