Il quarto enigma di “Turandot” è rinvenibile nella partitura incompleta di Giacomo Puccini, il cui mistero è stato svelato il 26 aprile 1925 da Arturo Toscanini durante la prima dell’opera al Teatro alla Scala di Milano. Al momento della morte della schiava Liù, Toscanini interruppe l’orchestra e i cantanti proprio nel punto in cui Puccini aveva lasciato la composizione, a causa di un cancro alla gola che lo aveva portato alla morte nel 1924. Nonostante gli sforzi dell’editore Ricordi, il compositore Franco Alfano non riuscì a completare l’opera in modo soddisfacente, ma quella serata a Milano segnò un tributo a Puccini come uno dei massimi operisti italiani.
Già nel momento della nascita, Puccini venne segnato da una forte eredità musicale, data la sua origine familiare: nacque a Lucca il 22 dicembre 1868, con nomi che rimandano a una lunga tradizione musicale. La sua formazione avvenne a Milano, dove si avvicinò direttamente al teatro, assorbendo diverse influenze da Verdi e Wagner, ma sviluppando un linguaggio personale e innovativo. La sua musica suscitò sia ammirazione che critiche per la sua “facilità” d’ascolto, negando le convenzioni accademiche più rigide.
Puccini condusse una vita appassionata e turbolenta, che lo portò a vivere con Elvira Bonturi, con la quale si sposò nel 1904. La sua carriera musicale si intensificò dopo “Edgar”, con le opere “Manon Lescaut” e “Bohème”, quest’ultima divenne la sua opera più eseguita. Con “Tosca” e “Madama Butterfly”, Puccini consolidò la sua posizione come successore di Verdi nel melodramma italiano, affrontando momenti di grande successo e difficoltà, come il fiasco iniziale di “Butterfly”.
Le sue opere successive, come “La fanciulla del West” e “Il Trittico”, rivelarono la continua ricerca di perfezione e innovazione, fino agli anni pesanti del dopoguerra. Nel 1920, Puccini iniziò a lavorare su “Turandot”, ma la malattia avanzava. La sua vita si chiuse con un’opera che rimane incompleta, ma la sua eredità culturale continua a influenzare il panorama musicale, con una musica che combina emozione e raffinatezza, purtroppo frequentemente banalizzata nel contesto moderno.