In Italia le tensioni politiche si manifestano su diversi fronti, sia all’interno del Movimento 5 Stelle che nel governo, specialmente riguardo al canone RAI. Massimo Giannini sottolinea che Beppe Grillo, un tempo elevato, ora è caduto in disgrazia. L’ex senatore di Forza Italia, Andrea Cangini, afferma che il termine “grillini” non è più appropriato, poiché ora si devono definire “contiani”. Alessandro Di Battista cerca di difendere Grillo, riconoscendo che nonostante le loro dispute durante il governo Draghi, apprezza il contributo dato al Paese.
Il canone RAI suscita critiche; Giorgio Mulè di Forza Italia esprime che il saldo proposto rischia di essere una “presa in giro”. Luca Josi aggiunge che i conflitti d’interesse sollevati sotto il governo Berlusconi sono ora evidenti, in particolare le problematiche legate al tetto pubblicitario. In un altro confronto televisivo su DiMartedì, Matteo Salvini è bersaglio di critiche, con Elsa Fornero che lo attacca dicendo che continua a dire stupidaggini e ha perso il supporto.
Nei talk show, si discute nuovamente del canone RAI. Mulè evidenzia che, nonostante il taglio di 20 euro, le vere notizie riguardano l’Unione Europea che riconosce l’Italia come un Paese con i conti in ordine; dichiara anche che ogni eventuale riduzione dovrebbe beneficiare i cittadini. Josi critica il governo attuale nel trattare i conflitti d’interesse, sottolineando la situazione pubblicitaria.
Le stoccate tra politici continuano, con Roberto D’Agostino che accusa Giorgia Meloni di utilizzare la disinformazione come strumento efficace. Giannini ribadisce il declino di Grillo, mentre Giuseppe Conte afferma che il simbolo del Movimento 5 Stelle non è un oggetto da possedere. Di Battista ricorda il suo conflitto con Grillo ma riconosce i suoi meriti. Eliisabetta Piccolotti e Maurizio Landini, infine, confermano le preoccupazioni legate alle azioni di Salvini, denunciando i danni creati dal governo.