Le liti all’interno della maggioranza di governo e l’approvazione della nuova commissione europea guidata da Ursula von der Leyen sono i temi di maggiore rilevanza nelle prime pagine di oggi. Il Corriere della Sera titola “Rai, strappo tra alleati”, mentre La Repubblica parla di “maggioranza spaccata”. Marco Travaglio, nel suo editoriale, invita a mettersi nei panni di un elettore dei due principali partiti, Giorgia Meloni e il Partito Democratico, che alle elezioni europee ha votato contro l’altro e ora li vede collaborare per approvare la commissione Von der Leyen-2.
Un’altra questione emersa è l’evidente dissonanza tra le manifestazioni giovanili in favore della Palestina e la conoscenza delle origini di tali simboli. Ernesto Galli della Loggia, nel suo editoriale, riflette su quanti tra questi giovani siano consapevoli del significato delle mani insanguinate usate in queste manifestazioni, che richiamano un tragico evento di violenza. La Stampa sottolinea la crisi del governo, accentuata dalle reazioni di Meloni.
Altri temi trattati includono i possibili esuberi in Unicredit, come riportato dal Sole 24 Ore, e il difficile avvio della nuova commissione europea, evidenziato dal Messaggero. Significativa anche la notizia dell’alleanza emergente tra i Cinque Stelle e la sinistra di Sahra Wagenknecht, un tema sottolineato da Luca Ricolfi.
Il Giornale insiste sul bisogno di unione delle forze di centrodestra, mentre Il Manifesto avverte riguardo il canone. Il Fatto Quotidiano commenta l’ironia di una collaborazione tra FdI e PD, richiamando l’importanza della commissione Von der Leyen-2, che pur essendo la stessa di cinque anni fa, affronta questioni fondamentali come la transizione ecologica e il salario minimo, ma senza un reale avanzamento.
Infine, la Verità notizia riguarda l’apertura di un centro per migranti da parte di Sala, il quale attribuisce la colpa della rivolta alla destra, mentre Libero critica la sinistra per la sua gestione della sicurezza a Milano, avvertendo che chi spera in una crisi politica può stare tranquillo per ora.
