Durante la sessione del Parlamento Europeo del 27 novembre, il dibattito sui diritti delle persone LGBT ha suscitato un acceso confronto tra eurodeputati. Carolina Morace, ex calciatrice e ora eurodeputata del Movimento 5 Stelle, ha denunciato le gravi discriminazioni che subiscono le persone omosessuali in vari paesi europei, inclusa l’Italia. Ha evidenziato la creazione di due Europe: una in cui le coppie gay possono sposarsi e vivere serenamente e l’altra, presente in nazioni come Bulgaria, Ungheria e Italia, dove prevalgono discriminazioni e disuguaglianza. Morace ha accusato questi paesi di attaccare la comunità LGBTQI per la loro stessa esistenza.
In particolare, ha criticato le politiche del governo italiano guidato da Giorgia Meloni, menzionando una circolare ministeriale che considera illegittimi gli atti di nascita che riportano due madri come genitori. Morace ha descritto questo atto come un attacco alla dignità e ai diritti delle famiglie arcobaleno.
Il confronto è diventato ancora più teso quando Paolo Inselvini, eurodeputato di Fratelli d’Italia, ha sollevato un punto provocatorio chiedendo come sia possibile nascere da due madri. Morace ha risposto prontamente, affermando che è una realtà comune, spiegando che sua moglie ha una figlia di 13 anni avuta con l’ex compagna, e che nel 2024, l’amore e la filiazione devono essere riconosciuti. Questa replica ha messo in evidenza le divisioni tra le varie posizioni politiche sui diritti civili, con Morace che ha ribadito l’importanza di proteggere e riconoscere legalmente tutte le famiglie, senza discriminazioni, affermando che l’amore e la genitorialità non devono essere limitati da ideologie conservatrici.
In conclusione, il dibattito ha rivelato le profonde divisioni all’interno dell’Unione Europea riguardo ai diritti delle persone LGBT e ha sottolineato la necessità urgente di riformare le politiche per garantire l’uguaglianza per tutte le famiglie, contribuendo a un ambiente sociale più inclusivo e accogliente per le diverse forme di amore e genitorialità.