Le indagini sull’omicidio di Giulia Cecchettin hanno rivelato un quadro inquietante di controllo e ossessione da parte di Filippo Turetta. Le evidenze emerse dai messaggi scambiati tra i due non sono solo congetture, ma testimoniano uno stato di crescente paura da parte di Giulia. L’8 novembre 2023, Giulia ha inviato a Filippo un messaggio disperato in cui esprimeva il suo malessere: “Pippo, sei ossessionato signore! Sei uno psicopatico! Che cosa devo fare?”. In queste parole, Giulia sottolinea il suo timore e la necessità di allontanarsi dal comportamento che avvertiva come pericoloso.
In un altro messaggio del 2 ottobre 2023, Giulia confidava a un’amica il desiderio di interrompere ogni contatto con Turetta, ma si sentiva bloccata dal senso di colpa e dalla paura che lui potesse farsi del male. Raccontava che Filippo si mostrava gravemente depresso, affermando di pensare a gesti estremi. Questo mette in luce il conflitto interiore di Giulia, che si trovava a dover scegliere tra la sua sicurezza e il timore di essere responsabile della sofferenza di Turetta.
Il 3 dicembre si avvicina come data cruciale, con la Corte d’Assise chiamata a valutare le prove contro Turetta. L’accusa richiede una pena severa e un risarcimento di 2 milioni di euro, mentre la difesa cerca di evitare l’ergastolo. Le comunicazioni tra Giulia e Filippo potrebbero risultare fondamentali nella decisione finale del giudice, rivelando il clima di pressione psicologica che Giulia ha subito fino alla sua tragica morte.
L’analisi dei messaggi e delle conversazioni mette in evidenza non solo la sofferenza della vittima ma anche la complessità delle dinamiche relazionali che hanno caratterizzato la sua vita negli ultimi mesi. Questi dettagli non solo confermano la preoccupazione di Giulia, ma offrono uno spaccato doloroso di una situazione che è sfociata in una tragedia. L’attenzione ora si concentra sulle conseguenze legali e sulle eventuali responsabilità di Turetta, con il desiderio della famiglia di Giulia di ottenere giustizia.