Fino al 1 dicembre, Genova ospita il festival diPassaggio, ideato per creare un dialogo significativo con il territorio, superando la superficialità di molti festival che si rivolgono solo a un pubblico temporaneo. Il tema di quest’edizione è “Trasformazioni”, che esplora come la letteratura riflette i continui cambiamenti della nostra epoca. Durante gli incontri, si evidenzia che le trasformazioni sono omnipresenti: nelle librerie, nei volti umani immortalati in selfie, nei progressi e nelle difficoltà del nostro rapporto con il corpo, l’identità e la morte, inclusi i cambiamenti di genere e il legame con la memoria e le emozioni.
Daniele Mencarelli, scrittore e sceneggiatore, discute con AGI l’importanza del tema nel suo nuovo romanzo “Brucia l’origine”. Mencarelli considera la trasformazione sinonimo di esistenza, legando profondamente vita e letteratura. Sottolinea che, sebbene la letteratura non risolva i problemi del mondo, può essere un faro di crescita personale attraverso la lettura, che permette di esplorare sé stessi e il mondo circostante.
Nel suo ultimo romanzo, Mencarelli presenta Gabriele, il protagonista, la cui trasformazione verso una vita migliore si rivela paradossalmente un ostacolo nel suo ritorno al quartiere d’origine. La trasformazione deve essere accettata e non censurata, altrimenti diventa un peso. Il tema dei riti familiari, come il “pranzo della domenica”, è esplorato considerate le tradizioni che, se non sono una mera ripetizione, possono mantenere un senso di identità in un mondo frenetico.
Gabriele rimane disorientato nel ritrovare amici che non sono cambiati, mentre lui ha subito trasformazioni significative, evidenziando la difficoltà di trovare un punto di equilibrio tra diverse esistenze. Mencarelli si schiera dalla parte di chi accoglie la trasformazione e affronta le sfide che comporta. I quartieri romani, come l’Appio-Tuscolano, fungono da ambientazione affascinante, simboleggiando la crescita e il declino economico.
Infine, Mencarelli parla del successo di “Tutto chiede salvezza”, ora serie Netflix. La transizione dal libro al piccolo schermo è stata affrontata con passione, nonostante la sfida di mantenere intatto il tema del disagio psichico, che ha toccato personalmente l’autore.
