Gli ‘Over the top’ (OTT), i colossi del web, devono adeguarsi alle stesse normative dei media tradizionali nel settore dell’informazione. Durante il convegno ‘Editoria e media nell’era digitale’, tenutosi al Senato, è emersa l’esigenza di rivedere le normative, inclusa la web tax. Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia e autore della Legge Gasparri del 2004, ha denunciato l’impatto negativo delle pratiche fiscali delle OTT, che pagano tasse in Irlanda e utilizzano contenuti senza compenso. Ha sottolineato la necessità di parità fiscale in Europa e di una maggiore protezione del diritto d’autore e dei minori, suggerendo un potenziamento dei poteri dell’Agcom.
Gasparri ha anche espresso critiche alla gestione attuale delle nomine da parte del governo, sostenendo la Legge Gasparri come più appropriata e chiedendo un potenziamento del ruolo del Parlamento. Ha proposto l’istituzione di un fondo per l’editoria di 130-140 milioni di euro, un provvedimento considerato necessario in un paese che ha speso enormi somme per altri progetti.
Alberto Barachini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, ha sostenuto la necessità di un nuovo modello di sostegno per l’editoria, sottolineando che i grandi gruppi devono supportare quelli più piccoli. Ha menzionato la concorrenza sleale tra realtà con responsabilità diverse nel raccogliere risorse pubblicitarie, e sottolineato che è fondamentale rivedere il sistema per ridurre l’asimmetria tra i vari soggetti.
Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, ha evidenziato l’ingiustizia fiscale a favore degli OTT, che operano con meno controlli e regolamentazioni. Ha notato che la proliferazione di fake news è un problema serio, specialmente per i minori.
Urbano Cairo ha aggiunto che le OTT godono di vantaggi in termini di costi e di minori obblighi rispetto ai media tradizionali. Ha richiesto un intervento legislativo per garantire un’equità fiscale.
Infine, Giampaolo Rossi, amministratore delegato della Rai, ha discusso l’importanza del canone per garantire risorse certe al servizio pubblico, sostenendo che esso è vitale per il sistema editoriale nazionale. Licia Ronzulli ha messo in luce la sfida rappresentata dalle fake news e il bisogno di mantenere alti standard di qualità nel giornalismo, enfatizzando l’importanza della verità in un contesto di rapida diffusione di contenuti.