Gabriele Gravina ha annunciato la sua intenzione di ricandidarsi per la presidenza della Federcalcio in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. Ha dichiarato che la decisione non è stata facile, ma è stata ben ponderata. Gravina ha affrontato forme di aggressione senza precedenti negli ultimi tempi, ma ciò non lo ha ostacolato nella sua scelta di proseguire. Ha sottolineato che ci sono stati tentativi mirati a dissuaderlo dalla candidatura, ma ha affermato di avere la determinazione e la tranquillità necessarie per affrontare la situazione.
In merito alle accuse che lo riguardano, Gravina ha ribadito di non aver commesso alcun reato e di rispettare le leggi italiane. Ha espresso la sua disponibilità a collaborare con la giustizia, sottolineando che ciò che gli sta accadendo è inaudito. Ha indicato che la Procura di Perugia e le autorità competenti hanno certificato di essere stato vittima di dossieraggio illecito da parte di persone animati da malanimo. Nonostante la situazione, ha espresso perplessità per il processo mediatico in corso contro di lui.
Gravina ha spiegato le motivazioni dietro la sua ricandidatura, affermando di essere stato tentato di lasciare l’incarico, ma che sentiva un impegno morale verso le componenti della FIGC che lo hanno sempre sostenuto. Ha dichiarato che è giusto completare un percorso condiviso. Ha definito la sua scelta come sofferta ma responsabile.
Riguardo alle complicazioni legali, ha menzionato che due richieste di sequestro dei beni da parte del pubblico ministero sono state rifiutate e ha sostenuto di essere rimasto indenne sul piano giudiziario, nonostante le calunnie. Gravina ha dichiarato di avere piena fiducia nella giustizia e di essere certo che la situazione si risolverà, chiarendo che per ora non ci sono condanne definitive a suo carico. Ha evidenziato di essere una persona onesta.
Infine, ha fatto riferimento a possibili sfidanti, menzionando Alessandro Del Piero, sottolineando che qualcuno dovrebbe candidarlo.