La piattaforma di streaming DAZN, detentrice dell’esclusiva per le partite di Serie A, sta intensificando la sua battaglia contro l’illegalità legata alla visione di eventi sportivi. Negli ultimi mesi, l’azienda ha dovuto aumentare i prezzi degli abbonamenti, a causa di profitti inferiori alle aspettative e dell’uso diffuso del “pezzotto”, che consente agli utenti di guardare le partite illegalmente senza pagare. Per contrastare questo fenomeno, DAZN ha assunto misure più severe, avviando campagne come Piracy Shield, destinata a oscurare i siti che trasmettono illegalmente le partite.
Ora, DAZN ha deciso di rivolgersi anche agli utenti finali che usufruiscono di questi servizi illegali. Attraverso una denuncia presentata alla Procura di Catania, l’azienda ha richiesto i nomi di coloro che hanno utilizzato una rete esposta nell’ambito dell’operazione Taken Down, considerata una delle più grandi reti di pirateria audiovisiva, operante non solo in Italia ma anche in diversi altri paesi europei.
Con i nomi forniti dalle autorità, DAZN prevede di avviare denunce individuali contro gli utenti, con il compito di far emettere multe da parte della Guardia di Finanza. Le sanzioni previste variano notevolmente, partendo da 250 euro per chi ha visto un singolo evento illegalmente, fino a 5.000 euro per chi era abbonato a sistemi illeciti.
Questa strategia di DAZN potrebbe segnare un cambiamento significativo nel modo in cui viene affrontato il problema del “pezzotto” in Italia, ispirando anche altri enti, come la Lega Serie A, a intraprendere azioni simili contro gli utenti delle trasmissioni illecite. Sebbene iniziative simili siano già in atto in altri paesi europei, come l’Inghilterra, dove le sanzioni contro la visione illegale di eventi sportivi sono più comunemente applicate, in Italia questa rappresenta una novità.
In sintesi, DAZN sta adottando una linea d’azione molto aggressiva per proteggere i suoi interessi economici e combattere la pirateria audiovisiva, con l’obiettivo di ridurre l’impatto del “pezzotto” e garantire che gli utenti rispettino le normative vigenti.