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giovedì, 5 Dicembre, 2024
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Conferma dagli Esami: Ingestione e Inalazione di Plutonio

Il 21 novembre, un allarme di contaminazione è scattato presso l’ex centrale nucleare di Casaccia, quando un rilevatore ha segnalato la presenza di materiali radioattivi. Tuttavia, la segnalazione iniziale non ha portato a un’immediata reazione. Solo successivamente, grazie a esami medici, si è confermato che un tecnico di 59 anni, coinvolto nelle operazioni di smantellamento dell’impianto, era stato contaminato da plutonio, che era presente nelle sue urine e nel tampone nasale. Si sospetta che la contaminazione sia avvenuta tramite il contatto con le mani o durante le operazioni di rimozione delle attrezzature protettive.

In seguito alla scoperta della contaminazione, la Sogin, la società pubblica incaricata della dismissione della centrale, ha informato le autorità competenti, rispettando le procedure di emergenza. Questo ha attivato l’ispettorato nazionale per la sicurezza sul nucleare, il quale ha effettuato un primo sopralluogo per indagare sull’accaduto. A breve, è previsto un secondo controllo, e i Carabinieri del Noe interverranno per chiarire le cause della contaminazione, con particolare attenzione all’uso dei dispositivi di sicurezza durante le operazioni.

I lavoratori coinvolti nella gestione degli scarti radioattivi sono equipaggiati con tute protettive, maschere e guanti, per mitigare il rischio di esposizione. Tuttavia, si ipotizza che il tecnico possa essersi contaminato mentre si stava svestendo delle attrezzature di protezione. La Sogin ha comunicato che tutta la squadra presente il giorno dell’incidente è stata sottoposta a controlli, ma solo il tecnico ha restituito un risultato positivo per contaminazione.

Nonostante la preoccupazione per la situazione, il tecnico ha dichiarato ai colleghi di sentirsi bene e ha deciso di tornare al lavoro, pur mantenendo distanza dai rifiuti radioattivi che per anni ha gestito. Questo incidente solleva interrogativi sulla sicurezza e le procedure in atto per proteggere i lavoratori da potenziali esposizioni a materiali pericolosi durante le operazioni di dismissione di impianti nucleari. Le indagini in corso mirano a comprendere meglio le dinamiche che hanno portato alla contaminazione per evitare futuri incidenti simili.

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