Ospite di Quarta Repubblica, la premier italiana Giorgia Meloni ha discusso diversi temi politici attuali, partendo dalla questione degli scioperi. Ha affermato di essere meno preoccupata per le proteste in corso, suggerendo che le tensioni aumentano quando gli argomenti sono deboli, citando come esempio l’adesione inferiore al 6% dello sciopero generale guidato da Landini. Meloni ha sostenuto che le difficoltà del leader della Cgil derivano dalle scarse ragioni ideologiche dei suoi attacchi a un governo che ha aumentato i salari, creato più posti di lavoro e ridotto il precariato. Ha evidenziato che le misure adottate dal governo sono state pensate per supportare i lavoratori a reddito medio-basso, con risorse provenienti da banche e assicurazioni. Meloni ha criticato Landini per non aver protestato contro governi precedenti quando la situazione occupazionale era peggiore.
Riguardo a Tavares, Meloni ha evitato di commentare le scelte di una multinazionale, indicando che la sua uscita è il risultato di forti battaglie sindacali condotte da sindacati francesi e americani, lamentando che quello italiano è stato meno incisivo. Sul progetto in Albania, Meloni ha ribadito la sua determinazione nel farlo funzionare, sottolineando che è un’iniziativa innovativa apprezzata da molti Paesi dell’Unione Europea. Ha promesso di lavorare su ulteriori soluzioni e ha espresso fiducia nel progetto, nonostante le sfide legali che sta affrontando.
Meloni ha riconosciuto di dover lavorare tre volte più dei suoi predecessori, anticipando un’ampia opposizione alle sue politiche, in particolare in tema di immigrazione. Ha dichiarato di non essere spaventata dagli ostacoli, continuando a cercare soluzioni per il progetto in Albania. Ha anche commentato il presunto intento di alcuni esponenti della sinistra di vederla “uscire di testa,” affermando di mantenere lucidità di fronte alle critiche.
Infine, Meloni ha denunciato un doppio standard nella critica verso di lei rispetto a presunti insulti da parte di membri dell’intellighenzia di sinistra, sottolineando che, a suo avviso, tali attacchi non avrebbero ricevuto la stessa reazione se rivolti a uomini o a figure di un altro schieramento politico.