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giovedì, 5 Dicembre, 2024
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Femminicidio di Giulia Cecchettin: ergastolo per Turetta

Filippo Turetta è stato condannato all’ergastolo dai giudici della Corte d’Assise di Venezia per l’omicidio della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, uccisa con 75 coltellate l’11 novembre 2023. Assente di reazioni durante la lettura della sentenza, Turetta ha anche ricevuto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e dovrà risarcire le parti civili. La Corte ha disposto pagamenti per un totale di 500.000 euro al padre di Giulia, Gino Cecchettin, e importi minori ai familiari della vittima. La sentenza è stata emessa dopo una camera di consiglio di cinque ore, accogliendo la richiesta della procura.

Il processo ha visto la presenza di Gino Cecchettin in aula, il quale ha sottolineato l’importanza della battaglia contro la violenza sulle donne. Nel frattempo, Turetta, difeso dall’avvocato Giovanni Caruso, aveva cercato di smontare le accuse, ma la corte ha confermato l’aggravante della premeditazione. Le aggravanti relative alla crudeltà e allo stalking sono state escluse, suscitando sorpresa.

La difesa ha argomentato che Turetta non avesse realmente la volontà di uccidere, ma l’accusa ha evidenziato come l’omicidio fosse premeditato, supportato da una lista dettagliata di strumenti per commettere il delitto. La sentenza rappresenta un passo importante, ma Gino Cecchettin ha enfatizzato la necessità di affrontare la questione della violenza sulle donne nella società.

Dopo la lettura, Gino ha dichiarato che la società ha perso una battaglia e ha confermato il suo impegno nel proseguire la lotta contro la violenza attraverso la Fondazione che ha istituito. Ha anche riconosciuto che la sentenza, pur rispettando le leggi, rappresenta solo una tappa in un percorso più vasto di sensibilizzazione e prevenzione.

Il percorso legale prosegue, ma il messaggio principale è che la battaglia contro la violenza deve continuare, e la società deve unirsi per prevenire tali tragedie. Gino ha ribadito l’importanza della consapevolezza collettiva per affrontare tematiche come la crudeltà e lo stalking, evidenziando il bisogno di responsabilità sociale per proteggere le donne e salvaguardare la loro vita.

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