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Transizione Energetica e Sicurezza Globale: L’intervento di Claudio Descalzi nel Libro dei Fatti 2024

Nel suo intervento nel Libro dei Fatti 2024, Claudio Descalzi, Amministratore delegato di Eni, sottolinea la necessità di affrontare contemporaneamente la transizione energetica e la sicurezza energetica globale. Queste esigenze sono fondamentali in un contesto storico in cui la competitività economica, specialmente in Europa, è in diminuzione. Il conflitto in Ucraina ha evidenziato nuove dipendenze strategiche e dinamiche inflattive che minacciano la stabilità del sistema energetico, ancora fortemente basato su fonti fossili.

Descalzi afferma che la transizione energetica è irreversibile, ma non avverrà in modo rapido o a basso costo. Sono necessari investimenti significativi per diversificare l’attuale assetto energetico, integrando nuove fonti e soluzioni. La transizione deve essere guidata dal mercato piuttosto che da regolamentazioni rigide; è, infatti, una transizione tecnologica che offre grandi opportunità alle aziende. Tuttavia, esse devono anche affrontare rischi legati alla ricerca di soluzioni innovative e all’anticipazione delle necessità future. Eni ha anticipato questi cambiamenti riconvertendo asset esistenti e preservando posti di lavoro, come nel caso delle bioraffinerie e dello stoccaggio di CO2 in giacimenti esauriti.

Un elemento cruciale per un’efficace transizione è la sua redditività economica, oltre alla valutazione delle opzioni tecnologiche non solo per l’efficacia nella riduzione delle emissioni, ma anche per i costi e i tempi di attuazione. Le aziende devono ripensare i propri modelli di business per attrarre investimenti privati e collaborare congiuntamente per sviluppare tecnologie innovative.

Descalzi evidenzia che la cooperazione energetica tra Europa e Africa è una leva strategica per la stabilità e la prosperità di entrambi i continenti. È fondamentale riconoscere le sfide che l’Africa affronta, come la povertà, le condizioni sanitarie e la mancanza di accesso all’elettricità. Solo ripensando le priorità, ponendo le esigenze africane al primo posto rispetto alla sicurezza energetica degli altri, si potrà trovare una soluzione equilibrata per la cooperazione tra Africa ed Europa. La capacità di integrare le necessità dei due continenti sarà decisiva nella lotta contro il cambiamento climatico e nella realizzazione di un nuovo assetto energetico sicuro e sostenibile.

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