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giovedì, 12 Dicembre, 2024
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INPS, avviso importante: decurtazione dei pagamenti di gennaio appena comunicata

A gennaio 2025, i pensionati italiani affronteranno una situazione complessa e sfavorevole. Contrariamente a dicembre, mese in cui ricevono la tredicesima mensilità e, per alcuni, un bonus aggiuntivo di circa 150 euro, il nuovo anno porterà con sé significative mancanze. In particolare, i pensionati non riceveranno il consueto conguaglio a credito e gli aumenti previsti saranno minimi.

Le pensioni subiranno un incremento dello 0,8% per le fasce più basse, mentre per quelle più elevate gli aumenti saranno inferiori, con importi che, per chi percepisce circa 1.000 euro al mese, si tradurranno in meno di 10 euro aggiuntivi. Questo incremento è insufficiente per compensare il crescente costo della vita e la perdita di potere d’acquisto che i pensionati hanno sperimentato negli anni precedenti. Inoltre, il governo ha introdotto un nuovo sistema di rivalutazione, tornando a un metodo basato su tre fasce progressive, che lo scorso anno ha penalizzato le pensioni più alte.

Una delle novità principali di quest’anno è l’assenza del conguaglio a credito. Normalmente, un conguaglio viene calcolato sulla differenza tra il tasso di inflazione previsto e quello definitivo, ma nel 2024 il tasso di previsione è stato identico a quello definitivo. Pertanto, i pensionati non riceveranno alcun conguaglio, trovandosi così a fare i conti con una pensione sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente. Questa mancanza è particolarmente preoccupante, considerando che l’inflazione continua a erodere il potere d’acquisto dei pensionati, che lo scorso anno ha toccato l’8,1%.

Le pensioni più basse, già insufficienti per garantire un tenore di vita dignitoso, saranno colpite in modo più drammatico da questa situazione, aggravando le difficoltà economiche di molti pensionati, che fanno affidamento su ogni euro in più per far fronte alle loro spese quotidiane. La combinazione di un incremento pensionistico irrisorio e l’assenza di un conguaglio si tradurrà in una perdita economica concreta per i pensionati italiani nel 2025, mettendo ulteriormente a rischio la loro stabilità finanziaria.

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