È iniziata la missione Sentinel – 1C della Commissione Europea e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), lanciata dalla base europea di Kourou in Guyana Francese. Il satellite è stato portato in orbita da VEGA-C, un razzo europeo sviluppato da Avio. La missione è finanziata dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) nell’ambito dell’ESA. Sentinel – 1C è stato prodotto principalmente negli stabilimenti di Thales Alenia Space a Roma e si basa sulla piattaforma Prisma dell’ASI. Questo satellite fornirà immagini radar della superficie terrestre, utili per numerosi servizi scientifici e applicazioni per la protezione del pianeta.
Il satellite appartiene al programma Copernicus e sarà in grado di acquisire immagini indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Le sue applicazioni includono il monitoraggio di ghiacciai, dell’ambiente artico, la rilevazione di frane e la mappatura delle foreste, delle risorse idriche e dei suoli. Questo tipo di osservazioni è cruciale anche per il monitoraggio di eventi naturali disastrosi. Teodoro Valente, presidente dell’ASI, ha sottolineato l’importanza di questo lancio per l’Italia e l’Europa, evidenziando il ritorno della tecnologia italiana in orbita.
Valente ha rimarcato la necessità di un accesso autonomo allo spazio, specialmente in un contesto competitivo con attori non europei. Ha inoltre rilevato che per colmare il gap esistente è fondamentale adottare nuovi modelli organizzativi e operativi, ribadendo che servono azioni concrete piuttosto che mere discussioni teoriche. Ha ringraziato tutti i protagonisti coinvolti nel progetto.
Il ministro Adolfo Urso ha definito il lancio del razzo Vega-C come un traguardo significativo per l’Italia e l’Europa. Ha sottolineato il ruolo strategico di questo successo, che riflette un investimento determinato per garantire capacità di accesso autonomo allo spazio. Urso ha anche evidenziato il contributo dell’industria italiana, in particolare di Avio, posizionando l’Italia tra i leader globali nel settore spaziale e rendendo orgogliosa la comunità scientifica ed industriale europea.
Infine, ha richiamato l’importanza di integrare le politiche spaziali con quelle di difesa per perseguire l’autonomia strategica dell’Europa. L’Italia è il terzo contributore dell’ESA e il governo Meloni ha previsto investimenti significativi nella Space Economy, destinando 7,3 miliardi di euro per progetti spaziali fino al 2026.