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giovedì, 12 Dicembre, 2024
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Stellantis: Elkann deve rendere conto al Parlamento

“Stellantis deve assumersi le sue responsabilità davanti al Paese. Elkann in Parlamento deve dare le risposte necessarie sul piano industriale che garantisca l’indotto e l’occupazione.” Queste le parole della segretaria del Pd, Elly Schlein, durante un incontro con i lavoratori di Trasnova a Pomigliano d’Arco. Schlein ha sottolineato l’importanza di riportare in Italia le produzioni di auto per il mercato di massa nell’elettrico, avvertendo che non si può lasciare il campo libero ad altri produttori esteri. Ha chiesto serietà e chiarezza per le famiglie e i lavoratori, evidenziando il contributo che hanno dato per la crescita dell’azienda e del Paese.

“Se salta l’indotto, salta tutto”, ha affermato, esprimendo timore che potrebbero esserci segnali di un indebolimento che inizierebbe dall’indotto e porterebbe alla chiusura della produzione in Italia. Schlein ha denunciato che “qualcuno sta giocando sulla pelle dei lavoratori” e ha ribadito che il Partito Democratico non accetterà ulteriori finanziamenti da chi non si assume la responsabilità di creare un piano industriale serio per garantire il lavoro.

Ha poi messo in evidenza che, oltre ai lavoratori di Trasnova, ci sono molti lavoratori precari nell’indotto automotive che rischiano di essere dimenticati, anche a causa dell’aumento della somministrazione del lavoro deciso dal governo. Schlein ha chiesto a Giorgia Meloni di convocare un tavolo sull’automotive, poiché il tavolo al Mimit non ha dimostrato utilità. Ha sottolineato che la questione coinvolge diversi settori, come i semiconduttori e l’acciaio, e non può essere affrontata in modo settoriale.

In conclusione, la segretaria del Pd ha riferito di aver presentato una mozione unitaria con altre opposizioni, proponendo misure concrete per affrontare le politiche industriali mancanti. Ha sollecitato il governo a ripristinare i fondi per l’auto, tagliati di 4,6 miliardi, e a intervenire sui costi dell’energia, i più alti d’Europa, sottolineando che i lavoratori non possono pagare la crisi del settore.

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