Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha espresso forti critiche nei confronti del governo italiano durante una conferenza stampa a Bruxelles. Ha denunciato la decisione del governo di interrompere l’accordo sulla Via della Seta stipulato con la Cina per soddisfare le richieste degli Stati Uniti. Segundo Conte, questo comportamento dimostra una mancanza di serietà nella gestione della politica estera italiana.
Conte ha evidenziato che, dopo aver rotto l’accordo, il Premier Giorgia Meloni è stata costretta a cercare nuovamente un rapporto con la Cina, recandosi da Xi Jinping per negoziare un nuovo accordo di partenariato strategico. Secondo Conte, questa manovra appare contraddittoria e priva di una chiara visione politica. Inoltre, ha sottolineato il caos interno al governo, evidenziato dalla situazione del ministro Urso, presente in Cina senza una strategia definita. Urso stava cercando di attirare imprenditori cinesi per promuovere l’importazione di automobili cinesi e stabilire nuovi impianti produttivi in Italia.
Queste azioni, secondo Conte, dimostrano l’assenza di una direzione chiara e coerente nella politica economica e commerciale del governo italiano. L’ex Primo Ministro ha rimarcato la necessità di una politica estera ben pianificata e studiata, piuttosto che mosse impulsive che possono danneggiare le relazioni internazionali e le opportunità economiche per l’Italia. In sostanza, il discorso di Conte mette in luce una preoccupazione più ampia riguardo alla capacità del governo di gestire in modo efficace le relazioni con potenze globali come la Cina, mantenendo un equilibrio tra gli interessi nazionali e le pressioni esterne, in particolare da parte degli Stati Uniti.
La sua critica indica che, per affrontare le sfide economiche e geopolitiche correnti, l’Italia ha bisogno di un approccio strategico più robusto e coerente, piuttosto che adottare decisioni affrettate che potrebbero compromettere il futuro economico del Paese. Conte sembrerebbe quindi esortare il governo a riflettere e rivedere le proprie priorità nella gestione delle relazioni internazionali.
