Il piano d’attacco tedesco, voluto da Adolf Hitler, rappresenta l’ultima offensiva su vasta scala della Seconda Guerra Mondiale, scattata all’alba del 16 dicembre 1944 nelle Ardenne. Nonostante l’opposizione dei generali della Wehrmacht, spaventati dalla mancanza di forze, Hitler si affida al suo istinto e decide di procedere con la controffensiva. La sorpresa iniziale fu totale, permettendo ai tedeschi di effettivamente dislocare tre armate, con 350.000 uomini, 2.000 cannoni e mille panzer, diretti verso il porto di Anversa, cruciale per i rifornimenti alleati. Tuttavia, il successo dell’operazione dipendeva da due fattori cruciali: il rispetto della tempistica e la cattura dei depositi di carburante americani.
Hitler pianificò la controffensiva nel 1944, nella speranza di sfruttare condizioni meteorologiche avverse per limitare l’azione aerea alleata. Sebbene l’esercito tedesco fosse desolato, la strategia prevedeva di reclutare forze dal fronte orientale e dalle Hitlerjugend. Nonostante i dubbi espressi dai generali, come Rundstedt e Model, che ritenevano l’operazione impossibile, fu deciso di procedere con un piano ambizioso, battezzato “Wacht am Rhein”.
L’operazione, inizialmente programmata per il 27 novembre, subì ritardi, e il 16 dicembre i tedeschi attaccarono, causando iniziali perdite alle forze americane. Tuttavia, di lì a pochi giorni, l’intensivo contrattacco americano, guidato dal generale George Patton, invertì le sorti della battaglia. Nonostante gli sforzi, i tedeschi ebbero difficoltà a mantenere le linee di rifornimento di carburante, essenziale per il funzionamento dei panzer.
Il piano tedesco si rivelò fatale, conducendo a perdite significative: quasi 120.000 uomini delle forze tedesche vennero annientati, insieme a 600 panzer. Le forze americane, pur subendo 80.000 perdite, furono in grado di riprendersi rapidamente. Con questo fallimento, la Germania non solo perse una grande quantità di uomini e risorse, ma esaurì anche le ultime riserve, consentendo così agli Alleati di avanzare senza ostacoli significativi sia a ovest che a est. Il colpo finale di Hitler, sebbene inizialmente regale, si rivelò un’azione disperata che accelerò la sconfitta tedesca nella guerra.