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martedì, 17 Dicembre, 2024
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Milei in Argentina: Zero Cure per gli Oncologici e -40% ai Disabili

Il presidente argentino Javier Milei è recentemente stato a Roma, dove ha parlato durante l’evento Atreju, evidenziando la sua lotta contro la sinistra e le sue politiche. Milei, con la sua retorica provocatoria, ha affermato che la destra deve unirsi per combattere ciò che definisce “socialismo woke”. Ha citato Lenin, sostenendo che senza una “teoria rivoluzionaria” non può esserci movimento rivoluzionario, e ha proposto un internazionalismo della destra per affrontare la sinistra, sottolineando che la tolleranza verso l’intollerante non è accettabile.

Dopo un anno di governo, la situazione in Argentina è complessa. L’Economist ha elogiato il governo di Milei per aver contenuto l’inflazione, portandola dal 13% al 3%, e per aver azzerato il deficit, ma tali risultati sono stati raggiunti con scelte drastiche. Le politiche di Milei hanno comportato la chiusura di servizi pubblici, con gravi conseguenze per la sanità. Non vengono più fornite medicine gratuite per malati oncologici e cronici, e l’assistenza per malati di HIV è stata tagliata del 60%.

In un anno, il governo ha ridotto del 28% il costo della pubblica amministrazione, licenziando 37mila dipendenti pubblici e bloccando i fondi per i programmi di assistenza sociale, aggravando la situazione per i più vulnerabili. Il tasso di povertà è aumentato dal 41,7% al 52,9%, corrispondente a 5 milioni di persone in più in condizioni di povertà. Inoltre, si prevede un ulteriore taglio degli assegni di invalidità del 40% per il 2025.

Le strutture sanitarie e educative sono in declino, con medici e infermieri tra i meno pagati al mondo e una mancanza di manutenzione nelle scuole e università. Le mense scolastiche offrono pasti di qualità inferiore e molti insegnanti sono costretti a finanziare di tasca propria le attrezzature necessarie per il loro lavoro. La Meloni ha descritto le politiche di Milei come una “rivoluzione culturale”, ponendo interrogativi sul modello che l’Italia desidera seguire. La realtà dell’Argentina sotto Milei solleva dubbi su ciò che potrebbe essere considerato auspicabile per l’Italia.

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