È tempo di Natale e anche di bilanci. È importante controllare la Dichiarazione dei Redditi per assicurarsi che tutto sia in ordine, soprattutto considerando che si avvicina la fine dell’anno. Entro il 31 dicembre è possibile apportare modifiche alla dichiarazione prima di passare a un nuovo anno fiscale. La Dichiarazione dei Redditi è un obbligo per tutti i cittadini che percepiscono redditi, e la sua corretta elaborazione è fondamentale. Sebbene molti si affidino a professionisti, possono comunque sorgere incongruenze.
Dopo il 31 dicembre 2024, l’Agenzia delle Entrate non potrà più effettuare controlli su una Dichiarazione dei Redditi e il contribuente non sarà più tenuto a conservare la documentazione relativa. I termini di accertamento fissati per legge stabiliscono entro quali limiti l’Agenzia può contestare irregolarità. Se la dichiarazione è stata presentata regolarmente, l’Agenzia ha tempo fino al 31 dicembre del quinto anno successivo per controlli. In caso di omissione, il termine si estende a sette anni. Ad esempio, riguardo alla Dichiarazione dei Redditi del 2023, presentata nel 2024, si possono effettuare controlli fino al 31 dicembre 2029. Pertanto, entro il 31 dicembre 2024 scadranno i termini per contestare le dichiarazioni del 2019, relative all’anno fiscale 2018.
Se entro tale data l’Agenzia non interviene, non potrà più richiedere accertamenti sul reddito dichiarato per quell’anno, salvo eccezioni come frodi o reati fiscali. È importante notare che durante l’emergenza pandemica ci sono state proroghe dei termini di accertamento. I termini furono sospesi per 84 giorni, posticipando le scadenze. Ad esempio, per l’anno 2018, la nuova scadenza diventa 26 marzo 2025. Tuttavia, c’è dibattito in corso tra tribunali e Fisco riguardo all’applicabilità di questa proroga. Alcuni giudici affermano che si applica solo ai termini che scadevano nel 2020, mentre altri sostengono che si estenda anche agli anni successivi. Infine, un contribuente che ha presentato la dichiarazione del 2018 nel 2024 deve conservare la documentazione fino al termine stabilito, ovvero 31 dicembre 2024 o, con proroga, al 26 marzo 2025. Dopo queste date, l’Agenzia delle Entrate non potrà più procedere a controlli, salvo situazioni gravi.