L’obiettivo di Giorgia Meloni è una pace giusta, e la strada per raggiungerla prevede il sostegno continuo all’Ucraina. Durante una riunione ristretta con leader europei come Zelensky, Rutte e Von der Leyen, Meloni ha sottolineato l’importanza di confermare il prestito G7 da 50 miliardi, garantito dagli asset russi congelati. Nel vertice si discutono le opzioni per la risoluzione del conflitto, con l’assenza apparente di Trump che aleggia nel dibattito.
Allo stesso tempo, Meloni ha partecipato a un vertice UE dedicato ai Balcani Occidentali, dove ha ribadito l’importanza di condividere identità e sfide, e ha fatto della riunificazione una priorità per la legislatura. Nella capitale belga, ha rincontrato il premier albanese Edi Rama, dopo aver difeso un protocollo di cooperazione con l’Albania durante una seduta del Senato. Questo incontro ha anche segnato un nuovo scontro con le opposizioni, che hanno accusato Meloni di essere subalterna a Elon Musk. La premier ha risposto in modo ironico, sostenendo che grazie a Musk, la sinistra ha finalmente scoperto il sovranismo.
In merito al Partito Democratico, Meloni ha criticato la scelta di mantenere in “ostaggio” Fitto per tutelare il commissario spagnolo, sottolineando così la debolezza della loro posizione. Tuttavia, ha cercato di ammorbidire i toni verso la fine del suo intervento, con auguri di buone feste e un invito a collaborare sul Piano Mattei, mostrando disponibilità a non porre la fiducia sulla manovra economica.
Nel contesto dei social media, la premier ha annunciato il rinnovo del contratto per il comparto della difesa e della sicurezza, evidenziando che il governo mantiene gli impegni con serietà e concretezza. La sua posizione ferma sul sostegno all’Ucraina e sulla cooperazione con i Balcani Occidentali riflette l’intenzione di Meloni di navigare tra le sfide politiche interne ed esterne, cercando di consolidare la sua leadership e affrontare le critiche con astuzia e determinazione.
