I danni causati durante le recenti occupazioni studentesche al liceo Gullace di Roma, ammontano a due milioni di euro, mentre al liceo Virgilio si è registrato un danno di almeno 60.000 euro. Ulteriori devastazioni sono state segnalate negli istituti Pacinotti e Da Vinci di Pisa. Questi atti, definiti inaccettabili, hanno spinto il ministero dell’Istruzione a richiedere di poter costituirsi parte civile nei processi penali contro i responsabili al fine di ottenere il risarcimento per i danni provocati. Il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha affermato che chi danneggia una scuola deve essere ritenuto responsabile e pagare per i costi della riparazione, escludendo che debbano essere i cittadini a sostenere tali spese.
Valditara ha denunciato gli atti di vandalismo che, a suo avviso, non hanno nulla a che vedere con la libera espressione delle idee e del dissenso. Sul suo profilo Facebook, il ministro ha condiviso le immagini del liceo Virgilio, mostrando banchi bruciati, pareti con buchi e mobilio a terra, evidenziando la gravità della situazione. Gli studenti del liceo Gullace, a causa dei danni irreparabili provocati da un doppio incendio doloso avvenuto dopo l’occupazione, torneranno a frequentare le lezioni solo a partire dal 7 gennaio. Attualmente, sono stati ospitati in altre scuole della zona, come Cecilio Secondo, Rossini e Piaget Diaz, poiché il Gullace non è al momento agibile.
La condanna da parte del ministro sottolinea la necessità di proteggere le istituzioni scolastiche da atti di teppismo che danneggiano l’esperienza educativa degli studenti. La questione solleva inoltre un dibattito più ampio sul rapporto tra le forme di protesta studentesca e il rispetto dei beni pubblici. È chiaro, secondo Valditara, che l’intento di difendere un ideale o un’opinione non giustifica la distruzione di proprietà e risorse comuni. La tutela delle scuole deve essere una priorità e gli individui responsabili per gli atti di vandalismo devono affrontare le conseguenze legali e finanziarie delle loro azioni.