Il 20 dicembre si attende il verdetto nel processo Open Arms, che si svolge nell’aula bunker del Pagliarelli a Palermo. Matteo Salvini, leader della Lega e allora ministro dell’Interno, è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, rischiando fino a sei anni di carcere. L’accusa sostiene che, nell’agosto 2019, Salvini abbia impedito lo sbarco di 147 migranti da una nave della ONG spagnola, bloccata a mezzo miglio da Lampedusa. La procura ha argomentato che vi era un chiaro obbligo da parte del ministro di rilasciare il Permesso di Sbarco (Pos), un atto che non doveva subire ritardi.
L’avvocata Giulia Bongiorno, difensore di Salvini, ha invece sostenuto che durante quel periodo l’Italia era in una situazione di emergenza e il ministro avrebbe effettivamente cercato di garantire la sicurezza. Secondo l’avvocato, il vero obiettivo della ONG era quello di indebolire la figura di Salvini, rendendo il processo un “processo politico”. Ha affermato che la Open Arms sarebbe stata in grado di ricevere sbarchi, ma avrebbe scelto di non farlo, aspettando e causando in tal modo disagi ai migranti a bordo.
Salvini ha espresso gratitudine verso gli alleati europei per il sostegno ricevuto, affermando di non essere preoccupato e di essere determinato. Ha partecipato a un incontro a Bruxelles per il summit dei Patrioti, dove ha citato Ezra Pound per sottolineare l’importanza di difendere le proprie idee. Alla vigilia del processo, un quotidiano olandese ha riportato la sua opinione che i giudici dovrebbero rimanere neutrali e non politicizzare il loro operato.
Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ha condiviso l’opinione di voler vedere Salvini assolto, definendo singolare il fatto che un ministro che svolge il proprio dovere possa essere incriminato. Ha sottolineato l’importanza della separazione dei poteri e ha auspicato che la legge venga applicata correttamente. Tajani ha affermato che Salvini ha agito nel rispetto delle sue funzioni e ha invitato a considerare attentamente i principi democratici nella gestione della giustizia.
