Ieri la Camera dei Deputati ha visto l’arrivo della legge di bilancio, considerata la manovra più importante dell’anno, ma all’apertura della seduta i banchi del governo erano deserti. Questo assenteismo evidenziava le tensioni interne alla maggioranza, in particolare tra Fratelli d’Italia (Fdi) e Lega, e anche fra Palazzo Chigi e il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef). L’incidente ha suscitato proteste da parte delle opposizioni e ha creato imbarazzo per Giorgia Meloni che era all’estero per il Consiglio europeo e in condizioni di salute non ottimali.
Durante la mattinata, si sono intensificati i contatti tra Roma e Bruxelles, mentre il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani si sono affrettati a Montecitorio. Ciriani ha presentato una fiducia, scusandosi per il ritardo nell’inizio dei lavori e chiarendo che non intendeva adottare la pratica dello scaricabarile. Nonostante le scuse, non si è presentato alcun membro del governo all’inizio della seduta.
Diverse voci nella maggioranza indicano nel sottosegretario all’economia Federico Freni, della Lega, il responsabile dell’assenza, ma lui si è scusato per la sua presenza in altre attività. Al contrario, la sottosegretaria Lucia Albano è arrivata poco dopo, nonostante la polemica sul suo operato in passato. Le opposizioni hanno denunciato una gestione “caotica e irrispettosa” e chiesto maggiore rispetto per il Parlamento.
Nell’ambito della maggioranza, si segnalano dissidi interni tra Freni e Albano e alcune perplessità sulla gestione della manovra da parte del Mef. Ci sono stati circa 300 emendamenti approvati, coprendo vari temi, dalle criptovalute alle pensioni, ma le misure locali presentate dalla Lega hanno suscitato critiche.
La legge di bilancio è stata approvata come maxiemendamento, senza il temuto ritorno in commissione. Inoltre, si è consolidata una sovracopertura per il 2025 e 2026. La manovra si chiuderà definitivamente al Senato il 28 dicembre, ma ci sono preoccupazioni che le attuali tensioni all’interno della maggioranza possano avere ripercussioni a lungo termine, specialmente in vista di un clima da pre-campagna elettorale.