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venerdì, 20 Dicembre, 2024
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Sentenza nel Processo Open Arms: Salvini a Rischio 6 Anni di Carcere

Oggi si attende la sentenza del processo Open Arms a Palermo, che vede imputato Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier, accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per aver impedito lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla ONG spagnola nel agosto 2019. La richiesta di pena della procura è di sei anni di reclusione. Salvini, che all’epoca era ministro dell’Interno, ha dichiarato di essere orgoglioso delle sue azioni e ha confermato che, indipendentemente dal verdetto, non si dimetterà. Questa mattina, dopo repliche della difesa e dell’accusa, i giudici sono in camera di consiglio, con la sentenza che non verrà letta prima delle 18.

In un’intervista precedente, Salvini ha parlato della sentenza come di un primo grado e ha espresso il suo orgoglio per aver difeso il Paese, sottolineando che ci sono ancora due gradi di giudizio in caso di condanna. In aula ci sono anche 27 parti civili che chiedono un risarcimento complessivo di oltre un milione di euro per danni subiti, mentre il fondatore di Open Arms, Oscar Camps, è presente per sostenere le vittime.

La vicenda è iniziata nell’estate del 2019, durante il governo Conte, quando la ONG ha salvato 124 migranti in mare e ha chiesto un porto sicuro. Sia l’Italia che Malta hanno rifiutato, e dopo vari sviluppi legali, i migranti sono stati trattenuti per giorni a bordo della nave, con la sicurezza e la salute a rischio. Dopo 18 giorni, vi è stato un ordine di sbarco da parte del procuratore di Agrigento, che ha portato all’iscrizione di Salvini nel registro degli indagati.

La Lega ha mobilitato il suo sostegno a Salvini, con membri del partito presenti in aula e dichiarazioni pubbliche che difendono la sua azione come politiche di controllo delle frontiere. I leader della Lega vedono una possibile condanna come un attacco all’intero popolo italiano e promettono mobilitazione in caso di esito negativo. Anche personaggi esterni come Elon Musk hanno espresso solidarietà verso Salvini, definendo il processo “una follia”. Dopo la richiesta di condanna, Salvini ha invitato i suoi sostenitori a protestare, definendo il processo come politico.

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