La Food and Drug Administration (FDA) ha introdotto nuovi parametri per definire il concetto di ‘cibo sano’, mirati a limitare i contenuti di grassi, sodio e zuccheri negli alimenti e a promuovere il consumo di cibi nutrizionalmente sani, come noci, semi, pesce grasso come il salmone, olio d’oliva e acqua. Tra le proposte vi è l’idea di un “simbolo” da apporre sulle confezioni per facilitare il riconoscimento di cibi salutari e il posizionamento dell’etichetta nutrizionale sul fronte dei prodotti. Questi cambiamenti potrebbero fornire agli americani informazioni alimentari corrette, incoraggiandoli a scegliere cibi più sani e contribuendo a una riduzione delle patologie correlate a scorretti stili di vita, come malattie metaboliche, cardiache e alcuni tumori.
La nuova classificazione ‘sano’ si basa su criteri stabiliti, che includono la presenza di alimenti da almeno uno dei gruppi alimentari raccomandati, limitazioni su grassi saturi, sodio e zuccheri aggiunti. Robert M. Califf, commissario della FDA, ha sottolineato l’importanza di migliorare l’accesso alle informazioni nutrizionali e il ruolo fondamentale del cibo nel promuovere il benessere. L’adeguata alimentazione è vista come un fattore chiave nella lotta contro le malattie croniche.
Il vicecommissario per gli alimenti della FDA, Jim Jones, ha evidenziato come l’etichettatura possa influenzare positivamente le scelte alimentari, rappresentando un’opportunità per l’industria e altri attori di collaborare in questo sforzo educativo. Le malattie legate alla dieta sono attualmente la principale causa di disabilità negli Stati Uniti, dove si registra una delle aspettative di vita più basse tra i paesi ad alto reddito.
Le statistiche attuali rivelano che una percentuale significativa della popolazione non segue le raccomandazioni dietetiche: il 77% non limita i grassi saturi, il 79% consuma poca frutta, verdura e latticini, il 63% introduce troppi zuccheri e il 90% eccede nel sodio. Per facilitare il riconoscimento immediato di cibi sani, la FDA sta creando un simbolo ‘universale’ simile a quello per gli alimenti senza glutine. Infine, sono state pubblicate bozze di linee guida per la riduzione volontaria del sodio nella dieta.