Anche quest’anno, in occasione della Maratona di Fondazione Telethon sulle reti Rai, che si svolge fino a domenica 22 dicembre, Rai Cinema ha prodotto un cortometraggio dal titolo “Una giornata pazzesca”, diretto da Francesca Archibugi e realizzato da Fandango con Rai Cinema. Il film racconta la storia di Maria Vittoria, conosciuta come “Mavi”, una bambina di 10 anni affetta da SMA, ovvero atrofia muscolare spinale. Questa condizione è una patologia neuromuscolare che porta alla progressiva morte dei motoneuroni, le cellule nervose del midollo spinale che controllano i movimenti muscolari. La SMA colpisce circa 1 neonato ogni 10.000 ed è la causa genetica più comune di morte infantile.
Grazie al lavoro della Fondazione Telethon, sono stati finanziati 37 progetti di ricerca e coinvolti 51 ricercatori nel tentativo di trovare terapie e cure per questa malattia. Mavi nutre un grande sogno: diventare una famosa giornalista. Nel cortometraggio, questo desiderio si avvera quando ha l’opportunità di incontrare e intervistare il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che per la prima volta compare in un cortometraggio interpretando se stesso.
La narrazione si sviluppa attorno alla vita di Mavi, evidenziando la sua determinazione e il suo spirito positivo nonostante le difficoltà legate alla sua malattia. Il film si propone non solo di intrattenere, ma anche di sensibilizzare il pubblico sulla realtà delle malattie rare e sull’importanza della ricerca scientifica. La presenza di una figura istituzionale come il Presidente Mattarella sottolinea l’attenzione e il supporto che si può dare a chi vive situazioni di fragilità.
Attraverso la sua storia, il cortometraggio invita a riflettere sul valore della speranza e della resilienza, mostrando che anche davanti a sfide considerevoli, è possibile mantenere i propri sogni e aspirazioni. La Maratona di Telethon, coadiuvata da iniziative come quella di Rai Cinema, rappresenta un momento fondamentale di raccolta fondi per la ricerca, dimostrando l’importanza della solidarietà e della partecipazione di tutti. “Una giornata pazzesca” diventa così un simbolo di lotta e aspirazione, portando il messaggio che ognuno ha il diritto di inseguire i propri sogni, indipendentemente dalle avversità.