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lunedì, 23 Dicembre, 2024
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Il Natale di Annibale il Cannibale: Una Storia di Quattro Ombre

Robert Maudsley, noto come “Annibale il Cannibale”, è il detenuto più longevo del Regno Unito, trascorrendo il suo 51° Natale in isolamento. A 71 anni, Maudsley è stato condannato per quattro omicidi e ha scontato 46 anni di prigione in una cella speciale di vetro, separato dagli altri detenuti per la sua pericolosità. Nato nel Merseyside nel 1953, fu incarcerato per la prima volta nel 1974 dopo aver ucciso John Farrell. Il soprannome “cannibale” deriva dalle circostanze delle sue uccisioni di tre detenuti, tra cui uno trovato con un cucchiaio di plastica nell’orecchio.

La sua vita in prigione è caratterizzata da violenze e comportamenti antisociali. Dopo essere stato trasferito a Wakefield, Maudsley strangolò e pugnalò diversi detenuti, avvertendo le guardie del suo intento omicida. Le sue condizioni detentive sono estreme; la sua cella misura 6 metri per 5, con arredi minimi e un accesso molto limitato. Maudsley ha dichiarato che le autorità lo vedono come un problema da isolare. Ha espresso in passato il desiderio di avere una pillola avvelenata per porre fine alla sua vita in isolamento.

Nonostante il suo passato violento, alcuni ex agenti penitenziari lo descrivono come un uomo intelligente e gentile, con un alto QI e passioni per la musica classica e la poesia. Tuttavia, vive in totale isolamento, con pochi contatti con il mondo esterno e un’ora di esercizio al giorno sotto sorveglianza. La sua cella, paragonata a quella di Hannibal Lecter, è vista come una condanna e come un modo per “seppellirlo vivo”.

Il suo passato omicida include l’uccisione di un molestatore infantile e di un uomo condannato per altri reati violenti. Ha sempre sostenuto che le vittime non fossero innocenti e ha collaborato in vari momenti per ottenere un trattamento diverso in prigione. Tuttavia, la sua pericolosità e i suoi crimini storici hanno portato a un isolamento prolungato. Suo nipote ha affermato che Maudsley accetta la sua condizione, consapevole del rischio che rappresenterebbe in un’area con detenuti per reati sessuali, affermando che potrebbe uccidere nuovamente se esposto a quel contesto.

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