La boxe mondiale ha fatto tappa a Riad, in Arabia Saudita, con una serata dedicata ai pesi massimi che ha visto protagonisti Oleksandr Usyk e Tyson Fury. L’incontro, che ha attirato un montepremi di ben 182 milioni di dollari, ha visto trionfare l’ucraino Usyk, che ha battuto Fury nella rivincita del campionato, mantenendo il suo record perfetto di 23 vittorie in 23 incontri, di cui 14 per KO. La vittoria è stata ottenuta con decisione unanime dei giudici, che hanno decretato un punteggio di 116-112.
Usyk, 37 anni, ha dimostrato di essere un pugile formidabile, infliggendo colpi precisi a Fury, il quale, nonostante abbia cercato di rimanere competitivo, ha visto il suo sogno di conquistare il titolo per la terza volta svanire. Fury, 36 anni, con un record di 34 vittorie, 2 sconfitte e 1 pareggio, aveva inizialmente annunciato il suo ritiro nel 2022, ma aveva poi deciso di tornare sul ring. Dopo la sconfitta, il futuro di Fury appare incerto.
L’evento ha visto una partecipazione record di 40.000 spettatori, rendendo la serata memorabile anche per gli altri incontri che si sono svolti. Curiosamente, per la prima volta un computer ha fornito un proprio verdetto durante il match, senza però influenzare la decisione finale che è rimasta nelle mani dei giudici.
Il contesto di questo incontro eccezionale è rappresentato dalla crescente importanza dell’Arabia Saudita nel panorama sportivo mondiale, che va oltre la boxe, includendo anche eventi calcistici. Il Paese ospiterà infatti la SuperCoppa italiana per il secondo anno consecutivo, fra le squadre Inter, Atalanta, Juventus e Milan, contribuendo a promuovere la sua immagine sportiva in vista del Mondiale 2034, che si svolgerà in cinque città e in quindici stadi, di cui otto a Riad. Gli investimenti significativi, incanalati attraverso i petrodollari, pongono l’Arabia Saudita come un attore di primo piano in vari sport, non solo nel pugilato, ma anche nel calcio e in altre discipline, rendendola una nazione sempre più centrale nel panorama sportivo globale.
