I mercati sono in ripresa prima delle festività, sostenuti da dati ottimistici sull’inflazione americana e dalla prevenzione di un’interruzione delle attività governative a Washington. La settimana è caratterizzata da un’attività ridotta, con chiusure delle Borse per le festività di Natale. I mercati europei saranno chiusi fino al 26 dicembre, mentre quelli americani chiuderanno solo per Natale. Tra i pochi dati previsti, spiccano la fiducia dei consumatori Usa e i dati sul PIL del terzo trimestre in Gran Bretagna e Spagna. Le Borse asiatiche mostrano progressi tranne che in Cina, e i contratti future a Wall Street ed Europa crescono dopo che l’indice PCE ha registrato dei valori inferiori alle aspettative.
Questa lettura ha ridotto le preoccupazioni sui tassi d’interesse negli Stati Uniti, ora con una probabilità del 53% di un taglio a marzo. Jerome Powell ha avvisato che i futuri tagli dei tassi saranno associati ai progressi sull’inflazione, mostrando cautela. In generale, il dollaro si mostra forte grazie a un’economia robusta e a rendimenti obbligazionari elevati. La BCE sembra procedere più rapidamente della Fed verso eventuali tagli, anche se in modo misurato.
Nel 2024, gli investimenti nei fondi obbligazionari globali hanno raggiunto cifre record, superando i 600 miliardi di dollari, grazie all’aspettativa di una politica monetaria più accomodante. Malgrado ciò, il mercato obbligazionario ha vissuto un anno altalenante, con guadagni seguiti da perdite legate a preoccupazioni sui tassi globali.
In Giappone, resta incerta la decisione della Banca del Giappone su un possibile aumento dei tassi, in attesa dei dati sull’inflazione di Tokyo.
Nel frattempo, News Corp ha annunciato la vendita di Foxtel a Dazn per 3,4 miliardi di dollari australiani, liberandosi di un’attività che aveva pesato sulle sue finanze. Dazn, forte di un portafoglio di diritti sportivi, intende conquistare il mercato australiano, noto per il suo forte interesse sportivo. Questo accordo segna un cambiamento strategico per News Corp, che intende concentrarsi su aree di maggiore crescita. L’intesa, soggetta a regolamentazione, non si prevede venga finalizzata prima del 2025, evidenziando un arretramento della società nel settore dello streaming.