Esistono circostanze specifiche in cui è possibile richiedere la pensione minima, un trattamento economico garantito dall’INPS per assicurare ai pensionati un reddito minimo. Nel 2024, l’importo base della pensione minima è fissato a 598,61 euro al mese, ma potrebbe essere incrementato fino a un massimo di 735 euro al mese per quei pensionati che soddisfano determinati requisiti.
Molti pensionati, specialmente quelli con pensioni minime, affrontano difficoltà economiche, rendendo essenziale questa pensione integrativa. La maggiorazione della pensione minima è disponibile per chi è in possesso di specifici requisiti: è necessario avere almeno 70 anni, oppure se si è tra 65 e 69 anni, è richiesta un’anzianità di almeno 25 anni di contributi. Inoltre, il reddito personale annuo deve essere inferiore a 9.555,65 euro e il reddito familiare non deve superare 16.502,98 euro, escluse alcune fonti di reddito come la casa di residenza e le pensioni di guerra.
Per ottenere l’aumento a 735 euro, la pensione minima viene incrementata di 136,44 euro per coloro che rispondono ai requisiti sopra menzionati. È fondamentale verificare la propria idoneità, controllando l’età e gli anni di contributi versati, e si consiglia di consultare un professionista per calcolare il reddito personale e familiare.
La procedura per richiedere la maggiorazione sociale può avvenire tramite il portale online dell’INPS, attraverso un patronato o un consulente fiscale. È importante prestare attenzione alle scadenze, in quanto le domande devono essere presentate in tempo per ricevere l’integrazione durante l’anno.
La pensione minima rappresenta un importante sostegno finanziario per coloro che vivono con un reddito limitato. Grazie agli adeguamenti per il 2024, un numero maggiore di pensionati avrà accesso a un assegno fino a 735 euro al mese, purché rispettino i requisiti stabiliti. Se si ritiene di avere diritto a questo beneficio, è importante non perdere l’occasione di chiedere l’integrazione.