Papa Francesco ha avviato il Giubileo ordinario del 2025 aprendo la Porta Santa, assistito in sedia a rotelle e indossando paramenti dorati e verdi. Dopo una preghiera, ha bussato e i battenti si sono aperti, accolto da un coro di campane. Come primo pellegrino dell’Anno Santo, ha attraversato la soglia e si è diretto verso l’Altare della Cattedra, seguito da rappresentanti dei popoli e dai cardinali. Durante l’omelia della messa di Natale, dopo l’apertura dell’Anno Santo, ha esclamato: “La speranza non è morta, è viva e non delude”. Ha richiamato l’importanza di non essere sedentari o pigri, evidenziando come la vera speranza sia incompatibile con il quieto vivere. La speranza cristiana, secondo il Papa, richiede audacia e responsabilità .
Francesco ha dedicato il Giubileo come “tempo della speranza”, invitando a riscoprire la gioia nell’incontro con Dio e a impegnarsi nella trasformazione del mondo. Ha sottolineato la necessità di portare speranza in luoghi e situazioni di sofferenza e ingiustizia, come nelle vite dei più poveri, dei carcerati e degli oppressi dalla guerra. La cerimonia ha visto la partecipazione di circa 30.000 fedeli nella basilica di San Pietro, inclusi rappresentanti di altre confessioni cristiane, in un gesto di ecumenismo.
Monsignor Gallagher e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni erano presenti. Come tradizione, alcuni ospiti ecumenici hanno attraversato la Porta Santa dopo il Santo Padre, segnando un gesto di ospitalità e comunione tra le diverse Chiese. Il Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani ha sottolineato che questo atto non deve essere visto come un tentativo di unire a elementi non condivisi da altre comunità , ma come un segno visibile della fede comune in Gesù Cristo.
La folla ha riempito il sagrato e parte della piazza, mentre la statua del Bambinello, in attesa della Mezzanotte, era coperta con un panno decorato. Il Papa è arrivato alla Porta Santa alle 18:57, ricordando il tema della speranza. Ha benedetto il Vangelo e ascoltato un passo di San Giovanni, ribadendo l’importanza di vivere in comunione e di essere portatori di speranza nel mondo.