Marco Patricelli, storico e saggista, ha recentemente pubblicato il libro “L’ombra del Duce. La storia dimenticata di Edvige, la sorella di Mussolini”, un’opera che analizza il rapporto tra Edvige e Benito Mussolini, esplorando le sfaccettature della loro interazione. Patricelli, già docente di Storia dell’Europa contemporanea, ha vinto il Premio Acqui Storia nel 2010 per il suo libro “Il volontario”. La spinta per scrivere questo nuovo libro è nata dalla curiosità di capire come Edvige influenzasse la vita e le scelte politiche del fratello, specialmente durante il regime fascista.
Edvige, pur essendo più giovane, divenne la “chioccia” di Mussolini dopo la morte della madre. Cresciuta in un contesto familiare complesso, aveva assimilato le influenze sia socialiste del padre che cattoliche della madre. La sua figura emerge chiaramente quando Mussolini diventa Potente; lei non si limita a esser mente saggia, ma diventa anche un tramite per chi cercava aiuto dal Duce, utilizzando la propria influenza per intercedere in favore di molti, incluso Alcide De Gasperi.
Il racconto di Edvige è messo a confronto con quello di Paula Hitler, sorella di Adolf, che vive un destino opposto. Mentre Edvige ha accesso al potere e riesce a fare sentire la sua voce, Paula viene emarginata e costretta a rinunciare alla propria identità. Entrambe, nel dopoguerra, difendono la memoria dei loro celebri fratelli, ma in modi molto diversi, a dimostrazione delle contraddizioni morali dei loro legami familiari.
L’opera mette in luce come Edvige contribuì a giustificare le azioni e le scelte del Duce, mentre la sua vita termina tragicamente in solitudine e isolamento dopo la caduta del regime. Patricelli sottolinea che la figura di Edvige non deve essere vista solo come un’ombra, ma come un elemento chiave che permette di comprendere l’influenza personale e familiare nel contesto storico fascista.
In un’analisi più ampia, Patricelli osserva come il fascismo non sia ancora stato adeguatamente storicizzato in Italia, essendo rimasto un tema di accesa polemica e confusione. Critica la mancanza di basi solide nel discorso pubblico riguardo a questo periodo, evidenziando come la storia venga spesso strumentalizzata. Infine, il suo insegnamento sulla scottante attualità del fascismo dimostra l’importanza di una vera conoscenza storica per non ripetere errori passati.