La neve può rivelarsi fatale, causando valanghe e slavine. Recentemente, in Svizzera, una snowboarder olimpica di 26 anni, Sophie Hediger, ha perso la vita travolta da una valanga nella località montana di Arosa. Membro della squadra nazionale svizzera di snowboard cross, Hediger si era distinta nella sua carriera, raggiungendo il 2° posto nella Coppa del Mondo FIS Snowboard Cross a St. Moritz all’inizio dell’anno. Aveva anche partecipato alle Olimpiadi invernali del 2022 e puntava a qualificarsi per i Giochi del 2026 in Italia. La notizia della sua morte è stata confermata dalla Federazione svizzera di sci, che ha riportato come l’incidente sia avvenuto quando lei e un’amica avevano deciso di affrontare la pista Black Diamond, adatta solo a sciatori esperti.
Le operazioni di soccorso sono state avviate, coinvolgendo squadre specializzate come soccorritori dello Swiss Alpine Club e membri della Rega, il servizio di soccorso aereo svizzero. Dopo un’intensa ricerca durata quasi due ore, il corpo di Hediger è stato recuperato dalla neve. Walter Reusser, direttore sportivo di Swiss-Ski, ha espresso il dolore della comunità sportiva, sottolineando come questa tragica notizia abbia gettato un’ombra sul periodo natalizio per la federazione.
La morte di Sophie è avvenuta solo nove giorni dopo il suo compleanno, il 14 dicembre, in un periodo in cui forti nevicate avevano aumentato il rischio valanghe in Svizzera. In un altro incidente, un escursionista tedesco di 54 anni ha perso la vita a passo Stalle, in Alto Adige. Il turista, che si trovava in gita con la moglie, è stato sorpreso da una slavina mentre attraversava un canalone. L’allerta è stata lanciata dalla moglie dopo che l’incidente è avvenuto lungo un facile sentiero diretto al valico italo-austriaco, situato a 2.052 metri sopra la val Pusteria. La slavina, di piccole dimensioni, ha travolto e sepolto l’uomo, evidenziando il pericolo rappresentato dalle valanghe in questo periodo dell’anno.
