Si avvicina un momento cruciale per la questione doping che coinvolge il tennista italiano Jannik Sinner, mentre si prepara ad affrontare l’inizio della nuova stagione. Sinner è stato assolto dall’Itia, ma ora deve confrontarsi con il ricorso della Wada, l’agenzia mondiale antidoping, che accetta la mancata volontarietà nell’assunzione di clostebol, ma sottolinea la negligenza del tennista. La Wada sostiene che un atleta professionista debba essere responsabile anche per le azioni del proprio staff.
I legali di Sinner lavoreranno per dimostrare l’assenza di negligenza e che il tennista non avrebbe potuto evitare la contaminazione. La battaglia legale si concentrerà su questo aspetto, con il processo che avrà luogo al Tas di Losanna, previsto tra febbraio e marzo 2025. Recentemente, sono stati scelti gli arbitri che comporranno il collegio del Tas: la Wada ha nominato Ken Lalo, un arbitro noto per la sua severità, che ha in passato contribuito a inasprire le squalifiche di altri atleti, come nel caso di Sara Errani nel 2017. Lalo ha giocato un ruolo simile anche nella punizione del nuotatore peruviano Mauricio Fiol Villanueva.
Dall’altra parte, Sinner ha scelto l’americano Jeffrey Benz, che ha partecipato alla riduzione della squalifica di Simona Halep per un integratore contaminato. Ora si attende il nome del terzo giudice, scelto dal Tas, che fungerà da presidente della giuria e avrà un’importanza fondamentale nell’influenzare il verdetto finale.
Nei prossimi giorni, la lista degli arbitri sarà completata e verrà fissata l’udienza, avviando così il processo. Le possibilità di un accordo stragiudiziale che avrebbe potuto velocizzare la vicenda e tutelare l’immagine di Sinner sembrano ormai diminuite. La situazione genera notevoli preoccupazioni per il tennista, che dovrà affrontare una sfida significativa sia in campo, sia fuori, mentre attende che si determini il suo destino nell’ambito peculiare del doping sportivo.
