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sabato, 28 Dicembre, 2024
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Ricerche aeree per alpinisti dispersi sul Gran Sasso

Riprendono oggi le ricerche di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, alpinisti romagnoli dispersi sul Gran Sasso da domenica scorsa. Le operazioni, sospese a causa di condizioni meteo avverse, sono ripartite grazie a un miglioramento del tempo. Daniele Perilli, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, ha dichiarato che oggi saranno impiegati elicotteri e venti soccorritori in quota. Tuttavia, le speranze di ritrovare i due alpinisti vivi si fanno sempre più labili, vista la loro esposizione al freddo e all’ipotermia dopo cinque giorni.

I soccorritori hanno recentemente tentato di avvicinarsi a Valle dell’Inferno, l’area ritenuta più probabile per la loro localizzazione, ma sono stati ostacolati da forti venti e neve alta. Le condizioni meteo, con raffiche di vento fino a 140 km/h e abbondanti accumuli di neve, hanno reso impossibile il progresso. Si prevede di utilizzare un sonar Recco, in grado di rilevare segnali di telefoni cellulari spenti, nelle ricerche di oggi.

I familiari dei due alpinisti sono nel frattempo arrivati in Abruzzo e attendono notizie. Luca e Cristian, di 42 e 48 anni rispettivamente, erano stati in contatto via telefono prima di perdere ogni comunicazione. Le squadre di soccorso, composte anche da uomini della Guardia di Finanza, hanno dovuto interrompere le ricerche lunedì a causa delle condizioni proibitive, che hanno impedito i voli degli elicotteri.

Il sindaco di Santarcangelo, Filippo Sacchetti, ha espresso preoccupazione e speranza per la sorte dei due alpinisti e ha sottolineato come la comunità segua con apprensione le operazioni di salvataggio. Anche durante le festività, si spera in un miglioramento delle condizioni meteorologiche per consentire ai soccorritori di continuare le ricerche. La situazione è complessa, e la possibilità che i due alpinisti si siano rifugiati in un anfratto potrebbe offrire una flebile speranza.

In sintesi, le ricerche di Luca Perazzini e Cristian Gualdi continuano in un clima di grande apprensione e determinazione, con l’impiego di tecnologie avanzate e un numero significativo di soccorritori pronti ad affrontare le sfide poste dalle avverse condizioni atmosferiche.

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